Ddl Zan bocciato al Senato e Milano scende in piazza per protestare, a tutela della comunità LGBT+, delle donne e delle persone disabili. Lo farà in modo civile ma facendosi sentire, a gran voce, contro chi ha deciso di affossare un decreto che, per molti, sembrava buono, con delle basi e portatore di una ventata di novità.
Ddl Zan bocciato al Senato, ecco come si mobilita la città di Milano
L’annuncio della mobilitazione è stato dato da I Sentinelli, gruppo Facebook che condivide i valori di laicità dello stato e, in generale, l’eguaglianza sotto tutti i punti di vista. Con un post pubblicato appunto sul social network di Mark Zuckerberg, il gruppo precisa: «Il ddl Zan è stato fermato. Niente più disegno di legge per la tutela della comunità LGBT+, le donne e le persone disabili. La politica ha avuto paura». Poi l’annuncio: «Scendiamo in piazza per dire vergogna a chi ha giocato sulla nostra pelle. Una politica debole e in malafede ha usato il pretesto della paura – e dell’ignoranza – per affossare una legge di civiltà. E allora noi chiediamo alla società tutta “Paura di chi?”. Di chi odia, o di ama? Ama la persona che ha accanto. Ama chi vede allo specchio. Ama una comunità che accoglie, che si vuol prendere cura. Ama le diversità. Continueremo non solo a urlare il nostro sdegno ma anche a portare avanti progetti che facciano capire a tutt* che non c’è nulla di cui aver paura e che l’odio non è un’opinione».
Appuntamento all’Arco della Pace
L’appuntamento è per stasera, giovedì 28 ottobre 2021, all’Arco della Pace dalle ore 19: «Faremo sentire la nostra voce e ribadiremo la nostra mobilitazione permanente per una società laica, inclusiva, giusta e libera. Saremo in piazza con Arcigay e Coordinamento Arcobaleno». La lotta del ddl Zan è ed era la lotta del simbolo dell’uguaglianza, in una società cosmopolita che, stante la decisione di chi legifera, non vuole però aprirsi a chi è diverso da noi. Un peccato: la decisione della politica di non procedere con il decreto presentato dal Senatore Zan è stato respinto con questi voti: 154 voti favorevoli al suo non procedere, 131 contrari, e due astenuti: «Chi per mesi, dopo l’approvazione alla Camera, ha seguito le sirene sovraniste che volevano affossare il ddl Zan è il responsabile del voto al Senato. È stato tradito un patto politico che voleva far fare al Paese un passo di civiltà. Le responsabilità sono chiare» il commento di Alessandro Zan, padre del ddl contro l’omotransfobia.
Chi è Alessandro Zan
Il Ddl Zan bocciato al Senato porta la firma del padovano Alessandro Zan, 48 anni, apertamente omosessuale, politico e attività LGBT italiano. Famoso per aver promosso ed ottenuto il primo registro anagrafico italiano delle coppie di fatto, aperto anche alle coppie omosessuali, in passato è stato assessore al Comune di Padova. La sua carriera politica è iniziata nel 2013: alla Camera dei Deputati è stato eletto nelle liste di Sinistra Ecologia Libertà. Dal 204, però, ha aderito al Partito Democratico.