Settimo album in studio, La ragazza del futuro è il nuovo lavoro di Cesare Cremonini a cinque anni da Possibili scenari. Nate nel presente, percorrendo il solco del cantautorato bolognese, le quattordici tracce guardano lontano, proiettandosi verso il domani e le nuove generazioni.
Cesare Cremonini presenta La ragazza del futuro
Cesare Cremonini: che cosa rappresenta, nel tuo percorso, questo lavoro?
«È uno spartiacque per la mia carriera, per la mia produzione artistica e anche per la mia vita. Nasce in un momento particolare, con una sorgente creativa che ha attraversato tante delicatezze e molte di queste sono esperienze condivise perché le abbiamo vissute tutti».
Perché La ragazza del futuro?
«La ragazza del futuro è venuta a salvarmi. L’idea di femminilità, futuro, giovinezza e quel tendersi la mano sono stati il centro del quadro. Quando ho immaginato questa visione ho iniziato ad alzarmi dal divano e mi sono sentito pronto per dedicarmi a un album. Dopo quella canzone le altre sono venute come fosse un grande cruciverba».
In tempi di ascolti sempre più frammentati, qual è il peso specifico di un album?
«Il concetto di album sta cambiando ma la mia reazione artistica è stata quella di dargli un significato ancora più importante. È una riflessione doverosa: che cosa può fare oggi un cantautore in Italia, oltre a scrivere sui social? E dove può arrivare la musica fuori dal disco? Un disco è come un film e un libro: non vai al cinema a vedere solo il secondo tempo né compri un libro per leggerne tre capitoli».
In attesa del tour che ti porterà anche a San Siro, come ti sei sentito sul palco di Sanremo?
«Oggi comunicare i live è rimettere in circolo capacità, gioia, energia e musica. A Sanremo non ho detto nulla, sono stati quindici minuti di spettacolo. Quello che ho fatto è stato semplicemente portare musica in un festival di successo. Quando ho visto il pubblico mi sono dimenticato di dove ero: è lo scambio di cui avevo bisogno, il dialogo che cerco».
Il pubblico ha dimostrato di apprezzarlo.
«La reazione è stata esplosiva ed è stata la risposta al messaggio che è arrivato. Pochi fronzoli, grande lavoro, grande musica e voglia di live. Altro che NFT».
Immagine: Andrea Sestito