La legge 25/2016 promossa dal governatore lombardo, Roberto Maroni, dedicava un corposo articolo, il 24, alla promozione della lingua lombarda attraverso attività ed incontri finalizzati a diffonderne la conoscenza e l’uso. Dopo cinque anni di dibattiti di consulti storici e glottologici si è arrivati alla conclusione più sconcertante: la lingua lombarda non esiste.
La relazione dell’assessore alla Cultura sulla questione della lingua lombarda
Fatto ancora più insolito è che a confermare l’inesistenza della lingua lombarda sia stato proprio un leghista. Infatti, l’assessore regionale alla Cultura Stefano Bruno Galli ha dichiarato: «Si parla di una presunta, ma scientificamente inesistente lingua lombarda. Tutti i linguisti più accreditati dal punto di vista accademica sostengono, secondo me correttamente, che la lingua lombarda non esista».
Insomma, una dichiarazione di portata epica per la storia della Lega. In pratica si ammette pubblicamente che tutto il substrato culturale della Padania su cui aveva costruito i suoi primi successi è praticamente inconsistente. Tuttavia, il partito è mutato profondamente negli ultimi anni e i tempi delle rivendicazioni padane sembrano solo un lontano ricordo.