Sono passati 20 anni dalla prima rilevazione ma non è cambiato niente. Stiamo parlando dell’indice di mortalità da incidenti stradali a Milano che conosciamo grazie alle puntuali analisi svolte del Comune in questi anni: se nel 2001 moriva un uomo ogni 0,38 incidenti, il valore è identico nel 2020.
Incidenti stradali a Milano: tutto scorre, niente cambia
Lo spunto di riflessione arriva da un tweet di Marco Mazzei, consigliere comunale a Milano. Nel corso degli ultimi 20 anni, il tasso di mortalità per gli incidenti in città è rimasto identico. Fra il 2001 e il 2020, infatti, nonostante qualche sbalzo – 0,26 uomini deceduti ogni incidente nel 2009; 0,45 nel 2007 – i valori rimangono coerenti fino alla fine. Discorso simile per le donne: se nel 2001 moriva una donna ogni 0,11 incidenti, nel 2020 il valore si attesta a 0,17.
A proposito di numeri accettabili di morti in incidenti stradali in città, ecco qualche dato che ci racconta un’altra storia rispetto alla favoletta in base alla quale tutto starebbe migliorando anche senza fare nulla. Siamo messi come 20 anni fa.#Milano30 pic.twitter.com/x6pTW6E3io
— Marco Mazzei (@marmaz) January 20, 2023
Inevitabile, in questo senso, tornare a parlare del provvedimento che vuole introdurre l’Amministrazione comunale a Milano per “dare un freno” agli incidenti, introducendo la zona a 30 km/h in gran parte della città. Una soluzione che ridurrebbe l’incidenza della mortalità: è infatti stimato che un impatto fra automobile e pedone a 50 km/h è potenzialmente otto volte più pericoloso di un impatto a 30 km/h. Conclusioni ovvie per una città più sicura. Forse.