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15. 05. 2024 10:13

Area B, gli ingressi continuano ad aumentare. I Verdi: «Serve un nuovo piano della mobilità»

L'Area B continua a far discutere

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L’Area B continua a far discutere anche perchè, secondo i consiglieri Verdi del Comune di Milano e in particolare il capogruppo Carlo Monguzzi: «Non serve a fermare le auto, che anzi sono sempre di più». I numeri sono dalla sua parte, almeno stando a quelli pubblicati sui dati di ingresso nella ztl che coincide con quasi tutta la città.

Area B, i numeri

«Da gennaio a maggio, da lunedì a venerdì, dalle 7.30 alle 19.30, gli ingressi giornalieri sono passati da 591mila a 678mila con un aumento di 89mila – ha spiegato Monguzzi -. Con a gennaio 591mila ingressi, a febbraio 632mila, a marzo 665mila, ad aprile 686mila, a maggio 678mila. Vanno poi aggiunti 220mila ingressi al giorno prima delle 7.30 e dopo le 19.30».

Area B Milano
Area B Milano

Area B e smog a Milano

«Considerando poi che lo smog viene prodotto dal Parco autoveicolare attuale prevalentemente dai movimenti di attrito, freni, frizioni, ruote, e meno dai tubi di scappamento appare evidente che le cose vadano messe a posto, e con urgenza. Ora coi mesi di vacanza gli ingressi diminuiscono un po’, per poi risalire a settembre. Considerando poi che altre misure non se ne vedono, a Bologna parte a luglio la città a 30 all’ora, ci sembra irrimandabile un nuovo piano, serio e concreto, della mobilità a Milano».

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Non solo Area B

Intanto il giorno dopo la quarta vittima del 2023 a Milano, si continua a parlare di incidenti tra bici e camion. La famosa mozione “salva ciclisti”, approvata ma non ancora applicata, è ancora un sogno e per questo il sindaco Beppe Sala è stato incalzato dai giornalisti in merito a provvedimenti che non possono più essere rimandati.

«Stiamo lavorando ad un modo per normare l’applicazione dei dispositivi che leggono l’angolo cieco. Non è semplice perché non c’è una norma italiana ed europea, ci sono alcune sperimentazioni a Londra. Le problematiche sono quelle di fare una sperimentazione che non ha radicamento nel codice della strada e sapere con certezza che poi i dispositivi saranno disponibili sul mercato affinché lì si possa applicare».

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