Brunori Sas: «Meno pessimismo, siamo uomini»

Con Cip!, Brunori Sas scopre più leggerezza ma senza rinnegare il suo pubblico: «È una grande liberazione»

«Ogni volta che partorisco un album provo sempre un grande senso di libertà, in questo caso è come se avessi aperto la gabbietta. È una grande liberazione del mio uccellino interno». Presenta così Brunori Sas Cip!, la sua nuova fatica fuori da venerdì e già inondata d’affetto grazie ad una serie di incontri con i fan in corso in tutta Italia.

 

Brunori Sas, l’intervista

Dario, quanto tempo hai impiegato per “liberare” Cip!?
«Devo dire che la gestazione è stata abbastanza rapida rispetto al solito, mi sono detto che volevo assecondare la rapidità del mondo che mi gira intorno. Un autore deve fronteggiare la rapidità e concentra la scrittura in un tempo stretto, ho composto brani aderenti al momento e al mondo che stiamo vivendo».

Hai definito queste canzoni «piccoli momenti luminosi di consapevolezza». Di cosa ti senti consapevole ora?
«Diciamo che ho raggiunto la mia età preferita, ma mi sentivo ultra quarantenne anche quando ne avevo quindici. Le canzoni sono i promemoria della consapevolezza: è questo il ruolo della musica, da una parte terapeutica per raccontare qualcosa, dall’altra fondamentale per ricordare».

Undici tracce in totale, ma in Fuori dal mondo c’è una collaborazione speciale…
«Sì, in Italia se ti giochi la mamma fai sempre 100 e da uomo di marketing ho inserito la mia mamma. La collaborazione con mamma funziona sempre, ho rischiato di essere superato in popolarità, ma ne sono fiero».

Dieci anni di carriera

Dieci anni di carriera, come vedi il 2020?
«In questo disco ci sono molti interrogativi sul futuro, ma rispetto al mio passato mi sento meno pessimista. Ora mi chiedo come sarà il futuro senza dargli una connotazione ben precisa, mi sento un fanciullo che si interroga. Il momento storico, mai come oggi, ci dona una concezione del tempo quasi sempre incerta: mi sembrava giusto che il futuro non fosse vissuto con un tono nero, ma come un’opportunità».

C’è bisogno di un po’ più di leggerezza?
«Di certo non dobbiamo collocarci in un estremo, ogni tanto è necessario prendere un respiro. L’esistenza degli esseri umani non è primaria, le nostre vicende sono urgenti, ma senza circostanze in cui calarci non possiamo metterle in pratica».

Brunori Sas
Cip!