La discussione sull’ordinanza anti movida prevista per il 17 maggio continua a tenere banco a Milano. Una recente commissione ha avuto luogo per discutere i dettagli dell’ordinanza che impatterà la vendita e l’asporto di cibi e bevande durante le ore notturne nei quartieri più frequentati della città.
Movida a Milano, il gelato esce dai divieti
«Il testo definitivo dell’ordinanza lo avremo entro il 10 di maggio – ha spiegato l’assessore Granelli – ma possiamo dire fin da ora che il gelato non è l’elemento che ci interessa e sarà escluso dai divieti». Nonostante le polemiche iniziali, è stato chiarito che il gelato potrà essere venduto anche dopo la mezzanotte, mitigando le preoccupazioni di cittadini e turisti che desiderano godersi una passeggiata serale con un cono gelato.
Movida a Milano, De Chirico: «No alla penalizzazione di chi ha investito»
Alessandro De Chirico, consigliere comunale di Forza Italia, ha espresso la sua visione sulla vendita notturna di altri alimenti: «È emerso che dopo la mezzanotte non ci sarà alcun divieto di vendita del gelato di asporto e mi auguro che si possano vendere pizze, panini, cuoppi, crocchette, supplì, kebap, etc». De Chirico ha inoltre sollevato questioni riguardanti le restrizioni ai minimarket e la regolamentazione della vendita di alcolici, sottolineando la necessità di non penalizzare eccessivamente durante la “movida” gli esercenti che hanno investito in spazi all’aperto.
Movida a Milano, chi controllerà?
Il consigliere ha anche messo in luce la questione del controllo e dell’applicazione dell’ordinanza: «Pur ritenendo che sia doveroso mettere delle limitazioni alla vendita d’asporto di alcolici, è doveroso consentire a chi ha investito nei dehors posso continuare a servire al tavolo, nei weekend, almeno fino alle 2. Perché è ingiusto che per la movida paghino tutti gli esercenti. Piuttosto si può pensare di far spegnere la musica pompata ad alto volume all’una di notte. Ma soprattutto, chi controllerà che questa ordinanza venga rispettata?». Le sue preoccupazioni rimangono aperte, in attesa di risposte concrete dagli assessori coinvolti (Granelli, ndc).
