Credito di cittadinanza a Milano: perché sì

credito di cittadinanza
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Beppe Sala lo ha chiamato “Credito di cittadinanza”, contrapponendolo evidentemente al più famoso “Reddito”.

 

Credito di cittadinanza, in cosa consiste

In cosa consiste questo credito? In seguito a un accordo con i sindacati, l’Amministrazione ha deciso di alzare la quota di reddito per l’esenzione dell’addizionale Irpef. L’estensione andrà a chi ha un reddito inferiore ai 23mila euro, mentre prima era riservata a chi ne guadagnava meno di 21mila.

In termini più concreti, 45mila milanesi in più non pagheranno l’addizionale Irpef. Il Comune incasserà circa 14 milioni di euro in meno ma, assicurano da Palazzo Marino, questo non avrà un impatto sul bilancio complessivo. Si parla spesso di come tentare di diminuire le diseguaglianze, di come aiutare i ceti e le persone che fanno più fatica, di come aiutare lavoratrici e lavoratori, famiglie, anziani.

L’abbassamento e/o l’esenzione delle tasse per chi ha redditi bassi è una delle forme per raggiungere questi obiettivi. Un bel risultato, che ora aspetta l’approvazione (che diamo per scontata) del Consiglio comunale.

Credito di cittadinanza, perché sì

Perché se la città corre, non ci si può permettere che qualcuno rimanga indietro, se non fermo e bloccato ad una condizione insopportabile. Sappiamo quanto sia difficile e costosa la vita a Milano e siamo consapevoli, purtroppo, di come il problema dell’aumento dei salari, degli stipendi, riguardi proprio le fasce più povere della popolazione.

Abbassare le tasse a chi ha un reddito basso non è un regalo, è un gesto di semplice e doverosa giustizia sociale. Speriamo che da Roma il segnale venga colto.

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