Con i suoi 1.840 studenti il Liceo Virgilio è il più grande di Milano e provincia. Il preside Roberto Garroni, che lo dirige per il terzo anno, lo definisce «una piccola città».
Ci troviamo in piazza Ascoli 2, a Città Studi. L’istituto è suddiviso fra questo storico edificio del 1929, tutelato dalla Soprintendenza delle Belle Arti, e il plesso di via Pisacane 11. Gli indirizzi sono cinque: classico, scientifico, linguistico, scienze umane e scienze umane economico-sociale.
Liceo Virgilio, parla il preside Roberto Garroni
Il vostro fiore all’occhiello è il linguistico, che nell’indagine di Eduscopio risulta al primo posto a Milano…
«Sì, è il nostro indirizzo più prestigioso, ma anche gli altri funzionano bene. Scienze umane e scienze umane economico-sociale sono in ottima posizione nella graduatoria, anche perché il Virgilio era uno degli storici istituti magistrali di Milano.
La nostra non è una scuola di élite, ha un’utenza media, anche se alcuni ragazzi escono dalla maturità con 100 e lode. Però ritengo che la fotografia di Eduscopio non sia l’unica da prendere in considerazione.
La Fondazione Agnelli fa un buon lavoro con parametri validi. Ma secondo me bisognerebbe integrare l’approccio di Eduscopio con altri elementi, come i progetti offerti, il rapporto con il territorio e le politiche di inclusione».
Quali sono i vostri punti di forza?
«L’attenzione alla persona, il buon rapporto scuola-famiglia. Ci sono circa 250 ragazzi con disturbi specifici dell’apprendimento, che possono contare su un referente per ogni plesso. I consigli di classe possono usufruire di incentivi economici per la redazione del PDP (Piano Didattico Personalizzato).
ll 99% dei docenti è di ruolo, anche se l’età media è un po’ alta, e questo è un problema di tutta la scuola italiana. Ma c’è un’altra questione che vorrei segnalare».
Quale?
«L’indirizzo di scienze umane e la sua opzione economico-sociale stanno registrando un grande aumento di richieste di anno in anno. Questo è un fatto positivo perché arrivano anche molti studenti di origine straniera ben preparati che una volta si sarebbero iscritti agli istituti tecnici o professionali.
Da un altro lato però, la parola liceo ha ancora molto prestigio presso le famiglie, ma tutti i ragazzi sono pronti ad affrontarlo. Non seguendo i consigli dei professori delle medie rischiano di essere bocciati nei primi anni».
Come vengono insegnate le lingue al Virgilio?
«L’inglese è la prima lingua per tutti, ma come seconda e terza si possono scegliere francese, tedesco o spagnolo. Al pomeriggio organizziamo corsi di russo, giapponese e cinese con docenti madrelingua. Poi proponiamo stage all’estero e ora stiamo avviando progetti Erasmus Plus rivolti agli studenti, ma anche ai docenti attraverso il “job shadowing”, ovvero l’osservazione del lavoro dei loro colleghi in altri Paesi».
Può parlarci di Il Virgilio rilegge la città?
«Proponiamo moltissimi progetti. Questo è nato all’epoca di Expo: si tratta della ricerca e della realizzazione di schede riguardanti siti e monumenti cittadini, suddivisi nelle varie epoche storiche: Milano Barocca, Milano Romana, Milano Neoclassica, ecc.
Il lavoro è ora inserito nel giornale online realizzato dai ragazzi “La voce del Virgilio”, dove si parla anche dei quattro laboratori teatrali che proponiamo, spettacoli che poi i ragazzi portano in scena in alcuni teatri della città. Gli studenti hanno lavorato anche a un’iniziativa con i minori stranieri non accompagnati».
Avete avuto problemi di bullismo?
«Al liceo non è un’emergenza, come in altre realtà. Per i casi più gravi c’è comunque un efficace protocollo portato avanti dai Municipi: coordinamento fra forze dell’ordine, servizi sociali, tribunali dei minori e scuole. Per quanto riguarda il cyberbullismo la situazione non è facilmente controllabile, ma nel caso di segnalazioni specifiche cerchiamo di tenere la situazione sotto controllo».
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Liceo Virgilio, i contatti
Piazza Ascoli 2, Milano
02.73.82.515
