L’ordine dei Medici di Milano ha inviato una lettera all’assessore al Welfare Giulio Gallera, al direttore generale Marco Trivelli, al sindaco Sala ed ai vertici dell’Ats metropolitana per esporre le proprie preoccupazioni sulle conseguenze socioeconomiche che comporterebbe l’epidemia influenzale se continuassero a essere mantenute le prescrizioni anti-Covid anche in inverno.
La lettera. «La permanenza del rischio pandemico Covid-19 durante l’epidemia influenzale obbligherà i sanitari a comportamenti precauzionali di tutela della salute collettiva dettati dagli stessi attuali protocolli vigenti – spiegano i camici bianchi milanesi – verso tutti coloro che manifesteranno sintomi anche solo suggestivi di possibile infezione».
Insomma chi prenderà una banale influenza sarà sottoposto alla quarantena in via precauzionale. Il problema è che durante le epidemie influenzali della stagione invernale si ammalano in media 8 milioni di persone. Per tale motivo i medici chiedono l’elaborazione di linee guide precise.
Tra le necessità indicate dall’Ordine c’è anche il rafforzamento delle Usca (Unità speciali di continuità assistenziale) per garantire l’assistenza domiciliare in maniera capillare ed efficiente. Altra richiesta è rappresentata dal potenziamento dell’attività informatizzata che permetta di evitare i contatti diretti tra pazienti e medici di base. Infine i camici bianchi spingono per una vaccinazione antinfluenzale massiva di tutto il medico sanitaria sottolineando anche che «data la necessità di rispettare le attuali indicazioni di evitare possibili assembramenti, gli studi medici all’interno di condomini abitativi non siano assolutamente adatti alla pratica vaccinale di massa da parte di medici di medicina generale e pediatri di libera scelta».