L’artivista Cristina Donati Meyer colpisce ancora. Sui muri di Porta Genova nei pressi di via Ventimiglia è comparsa una sua rivisitazione in chiave femminile e femminista del celebre quadro “Il Quarto Stato” di Pellizza da Volpedo. A guidare il popolo nella rappresentazione sono tantissime donne, non semplici comparse, ma protagoniste.
L’opera. Non a caso tra le file si scorgono i volti di tantissime donne protagoniste nel corso del ‘900, le quali hanno lottato strenuamente per i diritti di una classe intera: Artemisia Gentileschi, Nilde Jotti, Franca Rame, Tina Anselmi, Ilaria Cucchi, Irma Bandiera, Grazia Deledda, Margherita Hack, Liliana Segre, Lucia Pinelli e tante altre.
Un’opera che invita a riflettere sul ruolo della donna e a non celebrarla esclusivamente l’8 marzo, una festa che per certi tratti assume sempre più un valore commerciale, perdendo quel significato intrinseco che la caratterizza.
«Non più comparse, mogli, madri o sorelle, ma protagoniste – scrive Cristina Donati Meyer -. Non esistiamo solo l’8 marzo o “dietro un grande uomo”. Per capacità creativa delle donne, questo giorno si è trasformato da ricorrenza inutile, ipocrita e da libro “Cuore”, in uno sciopero generale femminile, un momento di rivendicazione e di lotta che non può essere relegato ad una sola giornata l’anno».