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27. 04. 2024 06:38

Draghi sul post-Covid: «Privare un giovane del futuro è una delle forme più gravi di diseguaglianza»

«Quando la fiducia tornava a consolidarsi e con essa la ripresa economica, siamo stati colpiti ancor più duramente della pandemia: essa minaccia non solo l'economia, ma anche il tessuto della nostra società, così come l'abbiamo finora conosciuta»

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Per l’ex presidente della Bce, Mario Draghi, la ricostruzione post-Covid avrà un debito elevato e sarà inevitabilmente accompagnata da stock di debito destinati a rimanere elevati a lungo. Nel secondo trimestre del 2020 l’economia si è infatti contratta a un tasso paragonabile a quello registrato dai maggiori Paesi durante la seconda guerra mondiale e, secondo le prime stime, sarà difficile riassorbire l’elevato numero di persone private del lavoro in questi mesi.

Draghi sul post-Covid: «Privare un giovane del futuro è una delle forme più gravi di diseguaglianza»

Draghi è intervenuto durante il Meeting per l’amicizia fra i popoli a Rimini che, per garantire il rispetto delle restrizioni anti-Covid, è stato necessariamente organizzato in maniera diversa dal classico incontro nel padiglione della fiera. «Questo debito, – afferma Draghi –  sottoscritto da Paesi, istituzioni, mercati e risparmiatori, sarà sostenibile, continuerà cioè a essere sottoscritto in futuro, se utilizzato a fini produttivi, come investimenti nel capitale umano, nelle infrastrutture cruciali per la produzione, nella ricerca, se è cioè debito buono».

Ai giovani. «In questo susseguirsi di crisi i sussidi che vengono ovunque distribuiti sono una prima forma di vicinanza della società a coloro che sono più colpiti, specialmente a coloro che hanno tante volte provato a reagire. I sussidi servono a sopravvivere, a ripartire. – ha aggiunto Draghi – Ai giovani bisogna però dare di più: i sussidi finiranno e resterà la mancanza di una qualificazione professionale, che potrà sacrificare la loro libertà di scelta e il loro reddito futuri». Per l’ex presidente investire nell’istruzione e nel futuro dei giovani è oggi fondamentale, poiché la partecipazione alla società del futuro richiederà agli stessi giovani di oggi capacità di discernimento e di adattamento sempre maggiori. C’è bisogni di intervenire per ridurre e superare le le diseguaglianze accresciute dalla chiusura delle scuole e di altri luoghi di apprendimento che hanno interrotto percorsi professionali ed educativi.

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Ripresa. Per l’ex presidente della Bce il ritorno alla crescita, «una crescita che rispetti l’ambiente e che non umili la persona», è divenuto un imperativo assoluto e per questo sono state mobilitate tutte le risorse disponibili per proteggere i lavoratori e le imprese. Si è così evitato che la recessione si trasformasse in una prolungata depressione, ma «l’emergenza e i provvedimenti da essa giustificati non dureranno per sempre. Ora è il momento della saggezza nella scelta del futuro che vogliamo costruire, perché la nostra libertà di circolazione, la nostra stessa interazione umana fisica e psicologica sono state sacrificate, interi settori delle nostre economie sono stati chiusi o messi in condizione di non operare».

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