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27. 04. 2024 10:46

Allerta terrorismo, come si prepara Milano

Dopo la strage a Mosca, si alza il livello di attenzione, soprattutto nei luoghi più sensibili. L’operazione “Strade Sicure” porta 156 militari in più

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Il recente attacco terroristico in Russia ha fatto alzare il livello di prevenzione anche a Milano. Dopo la riunione del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica, a Roma, in cui è stata ribadita la necessità di svolgere attività di monitoraggio, anche sul web, da parte delle Forze di polizia e della intelligence per l’individuazione delle eventuali situazioni di rischio terrorismo sul territorio nazionale, anche a Milano è cambiato qualcosa.

La Prefettura ha comunicato di aver innalzato il livello di sicurezza, intensificando i servizi di controllo e vigilanza ai luoghi pubblici e alle strutture che, per le iniziative di intrattenimento e ricreative, costituiscono un forte richiamo di pubblico. E’ stato anche deciso un sensibile incremento dei controlli di sicurezza a Milano presso gli scali aeroportuali, ferroviari e le reti del trasporto pubblico.

Allerta terrorismo, la percezione a Milano

Franco Gabrielli, delegato alla sicurezza del Comune di Milano da sei mesi, accanto a Sala nell’ultima diretta social del sindaco, lo ha detto chiaramente: «I militari in città agiscono come presidio e rassicurazione sulla percezione del livello di sicurezza». Proprio per questo motivo dal 2024 a Milano ci sono 156 uomini e donne in divisa in più. Li ha mandati qui il Ministero dell’Interno nell’ambito dell’operazione “Strade Sicure”: in totale nel territorio italiano sono stati distribuiti oltre 6.800 militari.

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Le forze in più in arrivo a Milano saranno impiegate per il rafforzamento dei dispositivi di controllo e sicurezza dei luoghi dove insistono le principali infrastrutture ferroviarie e per i servizi di vigilanza di siti e obiettivi sensibili. Le nuove pattuglie, fa sapere la Prefettura, opereranno in servizi a piedi o automontate, in concorso e radio collegate con pattuglie delle Forze di Polizia, o in modalità congiunta con operatori delle Forze di Polizia.

Allerta terrorismo, i numeri

A Milano i militari in strada arrivano così a toccare quota 800 uomini e donne con la divisa dell’Esercito italiano. I nuovi arrivi nel 2024 sono 156, di cui cento militari saranno impiegati in aggiunta a quelli già presenti per i servizi nelle stazioni ferroviarie. Le altre 56 unità destinate a Milano contribuiranno a incrementare i servizi dinamici di vigilanza, consentendo di attivare due pattuglie dedicate alla zona della Stazione Centrale e una intorno alla Stazione di Porta Garibaldi e allargando, inoltre, rispetto alle due stazioni, il raggio del controllo del territorio.

Allerta terrorismo, i luoghi più a rischio

Una nota della Prefettura ha chiarito in quali aree sono stati innalzati i livelli di sicurezza. Si tratta di obiettivi istituzionali, diplomatico-consolari, militari, economici e commerciali, scolastici, turistici, culturali e ricreativi, individuati in città e nella provincia di Milano come sensibili secondo gli orientamenti disposti dal Viminale, anche in vista delle imminenti festività pasquali. Oltretutto, è stato previsto un rafforzamento delle misure di vigilanza nei luoghi di culto della cristianità e delle altre confessioni religiose, soprattutto in occasione delle cerimonie dei prossimi giorni.

I nuovi militari in arrivo a Milano effettueranno pattugliamenti appiedati nelle aree adiacenti la Stazione Centrale: Piazza Luigi di Savoia, anche in corrispondenza del monumento della Mela di Pistoletto, Piazza IV Novembre e nei pressi del Memoriale della Shoah. All’esterno della Stazione di Porta Garibaldi sarà predisposto un servizio di vigilanza fissa automontato che, come per la Stazione Centrale, contribuirà a rafforzare la percezione della sicurezza da parte dei cittadini. Anche nella zona di Cadorna saranno rafforzati i controlli.

Allerta terrorismo, l’attentato del 2016

Il 19 dicembre 2016 tutta Europa riprecipita nell’incubo terrorismo. Sono da poco passate le 20 quando un camion dirottato piomba sulla folla nel mercatino di Berlino. L’attacco terroristico, rivendicato dall’ISIS, provoca 12 morti e 56 feriti. Il 21 dicembre la polizia tedesca diffonde le generalità del killer e inizia la caccia in tutta Europa. Intorno alle 3.00 del mattino del 23 dicembre Anis Amri venne ucciso da una pattuglia della Polizia di Stato in piazza Primo Maggio, a Sesto San Giovanni, dopo un controllo di routine.

In seguito, si scoprì che Amri era arrivato in Italia passando dalla Francia. La sua destinazione finale doveva essere l’Africa: da Torino arrivò in treno alla stazione di Milano Centrale, qui prese l’autobus notturno sostitutivo della Linea M1 della metro proprio fino a Sesto San Giovanni, dove fu ucciso.

Allerta terrorismo, la storia di piazza D’Armi

Quanti sanno che a Milano esiste(va) un campo di addestramento per carri armati? Precisamente nell’area di confine tra Milano e Baggio dove venne realizzata, ad inizio Novecento, la nuova piazza d’Armi. Baggio nel 1923 venne annesso al Comune di Milano e lì si realizzò il grande comparto militare di Milano tra il 1929 e il 1931 dove venivano testati proprio i carri armati per la Seconda Guerra Mondiale.

Quell’area, che prenderà il nome di Forze Armate, vide la realizzazione della nuova caserma Santa Barbara di piazzale Perrucchetti e la caserma Annibaldi di via Saint Bon (sede dell’Ospedale Militare di Baggio). La zona oggi è in mano a Invimit, società del Ministero dell’Economia: sul 75% dell’area c’è un vincolo per la realizzazione di un grande parco urbano, il restante 25% sarà venduto a privati per commercializzare l’area.

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