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02. 05. 2024 15:08

La baby gang e l’irruzione nell’Istituto di Rho: non solo solo «ragazzi». E l’emulazione è il rischio peggiore

Il loro pensiero è spaccare il mondo, quel mondo in cui non sanno vivere per rabbia o per inadeguatezza questo non è dato saperlo. Almeno per ora

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Baby gang fa irruzione nell’Istituto di Rho: siamo nel mezzo del secondo intervallo, sono le 10.45, presso l’Istituto Professionale Puecher Olivetti. In quel preciso istante, venerdì 27 ottobre, si sente un tumulto improvviso. Esplosioni di petardi si susseguono, accompagnate dai colpi di una scacciacani. Gli studenti increduli si affacciano nel cortile, osservando il fumo dei fumogeni. Ma non è finita, perché dopo aver esploso petardi, la baby gang fa irruzione nella scuola.

 

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Banchi rovesciati e computer rotti. Tutto in silenzio

Con il volto occultato da passamontagna e con il cappuccio delle felpe calato, i ragazzi si precipitano nei corridoi sotto gli sguardi sbigottiti dei compagni di scuola, dirigendosi verso uno dei laboratori del dipartimento di termica. In pochi istanti, rovesciano banchi e computer, ma prima che abbiano il tempo di compiere altro, i docenti li raggiungono e li allontanano. Tutto si svolge senza che venga pronunciata una sola parola, senza urla o insulti. Probabilmente la baby gang aveva paura di essere identificata.

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baby gang

Irruzione della baby gang a Rho: azione premeditata

Ma chi sono gli incappucciati che hanno fatto irruzione nell’Istituto Professionale Puecher Olivetti di Rho come fossero attori principali di un Call of Dute qualsiasi? Certo non si è trattato di un gioco, tantomeno di una ragazzata. Visto che il gruppetto o meglio baby gang ha agito in assoluto silenzio, presumibilmente per non farsi riconoscere dal dirigente scolastico, tanto meno dai professori (forse proprio i loro). Possiamo archiviare il fatto con: «Sono solo ragazzi»? Una frase tanto odiosa, quanto inflazionata dietro la quale tanti genitori si nascondono. E noi diciamo no.

Molto alto il pericolo di emulazione: rabbia e inadeguatezza al centro dei gesti

Quanto accaduto nella scuola alle porte di Milano è tato grave quanto pericoloso, soprattutto perché il rischio di emulazione è dietro l’angolo. Non è un segreto, infatti, che negli ultimi anni la crescita di baby gang nel capoluogo lombardo ha raggiunto numeri elevati. Appuntamenti tra bande per picchiarsi è solo uno dei passatempi delle baby gang, a cui si aggiungono i furti nei negozi per non parlare delle aggressioni soprattutto a disabili o anziani. Insomma persone fragili non in grado di reagire.

E ora, la novità sono le irruzioni negli Istituti scolastici spaventando ragazzi e professori, ma soprattutto rompendo materiale della comunità scolastica alla quale probabilmente non hanno voglia di far parte. Per vero, le baby gang non hanno alcuna intenzione di far parte di un collettivo. Il loro pensiero è spaccare il mondo, quel mondo in cui non sanno vivere per rabbia o per inadeguatezza questo non è dato saperlo. Almeno per ora.

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