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16. 05. 2024 11:55

Demolita la palazzina di via Crema: non era protetta da alcun vincolo. I milanesi: «Una vergogna»

I residenti della zona si erano dati da fare per impedirne la distruzione, che però è stata, alla fine, inevitabile

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A Milano la famosa palazzina di via Crema angolo piazza Trento è stata demolita dalle ruspe nella giornata di domenica 23 aprile 2023. Residenti della zona e non si dicono «tristi e delusi» per quanto successo. Da oggi in poi infatti turisti e milanesi non potranno più ammirare l’affascinante edificio liberty datato 1926 che portava la firma dell’architetto Lorenzo Salvini. Ora qui si trovano solo macerie.

Palazzina di via Crema a Milano demolita: la reazione dei cittadini

«È una vergogna», dicono gli abitanti della zona. La palazzina di via Crema «era bellissima e l’hanno abbattuta», si lamentano in molti. «Siamo molto arrabbiati, ma ormai purtroppo non c’è più niente da fare. Tutti i nostri interventi e le iniziative promosse al quartiere per salvare l’edificio sono stati inutili. Le nostre richieste non sono state ascoltate. È davvero un peccato».

Come in molti si ricorderanno infatti, non appena i milanesi avevano saputo, lo scorso gennaio, del futuro abbattimento della palazzina di via Crema, si erano dati da fare per evitare che ciò accadesse. C’era stato persino un incontro con l’assessore alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi, che si era dimostrato anche molto disponibile. Il risultato?

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Avevano ottenuto solo di poter rimandare l’abbattimento per qualche mese. Purtroppo però il permesso per la demolizione della splendida palazzina liberty c’era e non si poteva togliere in nessun modo. Così, una mattina sono arrivate le ruspe e nel giro di poche ore hanno buttato giù tutto.

palazzina di via Crema

Palazzina di via Crema: le parole di Carapellese

«Siamo riusciti a rimandare l’abbattimento per qualche mese, ma poi purtroppo non c’è stato nulla da fare», continuano i milanesi. Ma come mai è successo ciò? A spiegarlo è Natale Carapellese, presidente del Municipio 5, il quale fa sapere che non c’era alcun vincolo sulla palazzina di via Crema, in quanto esso non è stato «chiesto dal vecchio proprietario. Se la villa avesse compiuto 100 anni l’avrebbe ottenuto in automatico».

Al suo posto ora dovrebbe nascere un nuovo edificio di lusso adibito sia ad abitazioni sia ad uffici. «Un progetto che la Soprintendenza ritiene coerente con la visione della piazza. Certo, per me la villa era una delle più belle della zona», conclude infine Carapellese.

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