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05. 05. 2024 11:53

Milano, botteghe rigenerate grazie agli immigrati

Ci sono interi settori in cui gli artigiani non italiani sono la maggioranza: parrucchieri ed estetisti stranieri sono il 54% del totale

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Milano, città di innovazione e crocevia di culture, vede nei suoi laboratori artigianali una significativa presenza di immigrati, protagonisti di una vera e propria rinascita delle botteghe tradizionali. Secondo recenti dati forniti dall’Unione Artigiani, su un totale di 9.398 artigiani presenti in città, ben il 46% proviene da altre nazioni. Un fenomeno in crescita, che coinvolge quasi 20.000 persone nell’intera area metropolitana, rappresentando il 29% del totale degli artigiani, con un trend in costante aumento.

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Botteghe rigenerate grazie agli immigrati, un elemento vitale per Milano

Questi imprenditori provenienti da oltre confine rappresentano un elemento vitale per l’economia locale, generando reddito, favorendo l’integrazione e offrendo opportunità di lavoro anche per i cittadini italiani. Secondo l’analisi condotta dal Registro delle Imprese nel 2023 e elaborata dal Centro Studi dell’Unione Artigiani, la maggioranza degli artigiani stranieri ha un’età inferiore ai 50 anni, a differenza dei titolari italiani che si avvicinano all’età pensionabile. Settori chiave come parrucchieri, estetisti, tessili, artistici ed edili vedono una presenza preponderante di artigiani non italiani, che costituiscono la maggioranza in numerose attività.

Botteghe rigenerate grazie agli immigrati, nell’hinterland numeri da record

Fuori dai confini cittadini, dove gli spazi lavorativi sono più accessibili in termini di costo, le percentuali di artigiani immigrati sono ancora più alte, superando in alcuni settori la maggioranza degli artigiani autoctoni. Le donne, in particolare, sono in maggioranza nei settori dei servizi alla persona e tessili, ma non mancano di farsi strada anche in ambiti tradizionalmente maschili come l’autoriparazione e l’edilizia.

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Botteghe rigenerate grazie agli immigrati, una cabina di regia per le sfide burocratiche

Per sostenere e consolidare questa rilevante presenza nel tessuto economico milanese, Marco Accornero, segretario dell’Unione Artigiani, propone l’istituzione di una cabina di regia pubblico-privata dedicata agli immigrati imprenditori o aspiranti. Tale iniziativa mirerebbe a coordinare le risorse delle istituzioni, delle associazioni e del terzo settore, in collaborazione con la rete consolare cittadina, per affrontare le sfide burocratiche e finanziarie che spesso ostacolano gli immigrati nel loro percorso imprenditoriale.

Botteghe rigenerate grazie agli immigrati: diversità culturale e vitalità economica

L’apporto degli immigrati al panorama artigianale di Milano non solo arricchisce la diversità culturale della città, ma contribuisce in modo tangibile alla sua vitalità economica e sociale. Riconoscere e sostenere questa realtà non solo favorisce la crescita imprenditoriale, ma promuove anche un’integrazione più profonda e inclusiva della comunità milanese nel suo complesso.

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