A Milano nel 2023 ci sono stati 14 scioperi dei dipendenti Atm. L’ultimo, venerdì 15 dicembre, ha coinvolto autisti, tramvieri e operatori della metro contro i carichi di lavoro eccessivi e le paghe insufficienti a tenere il passo con il costo della vita. Così il trasporto pubblico a Milano entra in crisi.
La crisi del trasporto pubblico a Milano (e in tutto il Nord): manca il personale, i numeri
I tassi di adesione agli scioperi di Atm si aggirano sul 20% del personale in ogni giornata. Non sono pubblici, invece, i dati relativi a Trenord. Un fenomeno, quello degli scioperi di massa, che ricade inevitabilmente sui passeggeri, con conseguenti momenti di tensione e disagi per tanti pendolari. E se spesso si guarda agli affetti di queste rivendicazioni, poco si parla delle cause.
Parliamo di Atm. Se le pause fra una corsa e l’altra sono sempre più corte, i turni dei singoli autisti sono sempre più lunghi. Questo perché il trasporto pubblico del Nord Italia è in carenza di personale: il 98% delle aziende del settore sperimenta «grandi difficoltà» nel reperimento di nuovi autisti, dice un rapporto dell’Associazione Nazionale Autotrasporto Viaggiatori.
Il trasporto pubblico a Milano e il ruolo sociale degli autisti
Nel trasporto pubblico a Milano e nel Nord Italia ci sono problemi di parità di genere (solo il 16 % dei conducenti è donna). Si tratta di una professione dove il 41% degli addetti sono over 55 e solo il 3% è sotto i 25 anni. Vengono periodicamente promosse iniziative di formazione, come le Academy anche per la guida dei nuovi mezzi elettrici, ma non basta. Bisognerebbe iniziare a parlare anche di immigrati qualificati ma questo Paese non è ancora pronto.
Un cane che si morde la coda. Soprattutto se l’unica questione – sacrosanta e legittima, sia chiaro – che arriva in superficie rimane quella legata alla sicurezza. Sui mezzi pubblici a Milano oggi questo elemento è centrale: gli autisti sono spesso abbandonati nel loro lavoro di semplici trasportatori, ma senza di loro si rischiano tagli ai servizi e l’inevitabile utilizzo dell’auto privata. Nuovo inquinamento, dunque. Esattamente quello che il trasporto pubblico a Milano vuole limitare.