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20. 04. 2024 02:33

Molestie di Capodanno, l’ombra del branco: «C’è chi inizia a pensare alla giustizia privata»

Dopo i fatti di Capodanno emerge un nuovo allarme sicurezza per le donne milanesi: intervista esclusiva a Giovanni Santarelli, il fondatore del canale Milano Bella da Dio, primo a lanciare il video della notte di San Silvestro

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3,2,1 e Milano inizia il 2022 con il botto. Un rumore per certi versi assordante, di quelli che entrano nella testa ed in qualche modo obbligano a riflettere. La notte di San Silvestro meneghina, più che per le migliaia di fuochi pirotecnici esplosi nonostante i divieti, sarà ricordata per la violenza a Milano ai danni delle donne presenti in piazza Duomo.

Molestie di capodanno, caccia ai responsabili

Responsabile delle molestie di Capodanno è il cosiddetto “branco”, ovvero un gruppo di circa 30 giovani di origine araba in grado di agire pressoché indisturbati nella bolgia della piazza in festa. Al momento le denunce accertate sono cinque, ma le vittime potrebbero essere molte di più.

«Ci stavamo guardando in giro, c’erano i fuochi d’artificio e la musica – ha raccontato nei giorni scorsi una studentessa tedesca molestata insieme ad una sua amica -. Ho capito che mi stavano toccando e volevamo scappare ma c’era troppa gente, non potevano andarcene. La mia amica è caduta, continuavano a spingerci in modo molto aggressivo e a un certo punto ho sentito mani dappertutto, anche dentro il reggiseno che mi è stato praticamente strappato».

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Flashback con Colonia

Il modus operandi degli aggressori presenta molte analogie con i fatti del Capodanno 2016 a Colonia in Germania. All’epoca gruppi di uomini molestarono ripetutamente le donne presenti davanti alla piazza della stazione Centrale. Dopo mesi di indagini e centinaia di denunce vennero condannati cinque sospettati, ma semplicemente per furto. «Scoprire e fermare i membri del “branco” che si è reso responsabile di tali violenze è la risposta migliore che possiamo dare alle vittime», sono state a distanza di sette giorni dai fatti le prime parole del sindaco Beppe Sala. Un intervento tardivo che al momento resta nel novero delle promesse. E nel frattempo l’opposizione incalza puntando il dito sul cavallo di battaglia della sicurezza e sulla questione immigrati.

Molestie di Capodanno, Giovanni Santarelli di Milano Bella da Dio: «Tutto è nato da un nostro video»

I riflettori sulla notte di Capodanno a Milano si sono accesi grazie ad un video diventato in poche ore virale e rimbalzato sui principali mezzi di informazione nazionale. A postare per primo le immagini shock è stato il canale Instagram “Milano Bella da Dio”. Giovanni Santarelli, fondatore della pagina da oltre 40mila followers, ha svelato a Mi-Tomorrow tutti i retroscena su questa triste vicenda che ha aperto nel peggiore dei modi il 2022 milanese.

Come sei entrato in possesso del video delle violenze?
«Tutto è partito ripostando una notizia di un giornale su una 19enne molestata in piazza Duomo durante i festeggiamenti per la fine dell’anno. Dato che non erano – e non lo sono tuttora – stati identificati gli aggressori ho chiesto ai miei follower di segnalare qualunque cosa che avrebbe potuto aiutare la vittima».

milanese del 2021 milano bella da dio

E poi?
«Sono stato contattato direttamente dalla vittima. È stata proprio lei ad inviarmi il famoso video. Glielo aveva consegnato una ragazza che aveva assistito alla scena e ripreso tutto. Dopodiché l’aveva accompagnata in commissariato a sporgere denuncia».

Dopo la pubblicazione poi cos’è successo?
«Il video è stato ripreso da diverse testate nazionali ed è diventato immediatamente virale. Aldilà di questo ho iniziato a ricevere numerosi messaggi di ragazze che avevano vissuto purtroppo la stessa esperienza. Sul mio canale avrò postato almeno una decina di screenshot di altre vittime».

La notizia del “branco” ha fatto indubbiamente scalpore e quasi immediatamente acceso una deriva razzista.
«Purtroppo sì. Ho ricevuto centinaia di commenti xenofobi rivolti alla comunità islamica. Al tempo stesso però sono stati anche numerosi coloro che hanno invitato a non generalizzare. Moltissimi ragazzi stranieri di seconda generazione hanno voluto in qualche modo metterci la faccia e ribadire a gran voce che quello visto in piazza Duomo non ha nulla a che fare con la cultura araba».

Come spesso accade in questi casi è stata tirata fuori la fantomatica tradizione del Taharrush gamea?
«Una ragazza medio-orientale mi ha spiegato il significato di tale termine. Tradotto letteralmente significa “violenza di gruppo”. Ovviamente questo non vuol dire che faccia parte della loro tradizione, ma è semplicemente il vocabolo che utilizzano per identificare certi crimini».

In piazza Duomo c’era un cospicuo numero di forze dell’ordine, ma non è bastato a fermare le violenze.
«Ho ricevuto una segnalazione che mi ha lasciato senza parole. In piazza Mercanti c’è stata una violenza simile: una ragazza è stata accerchiata, palpeggiata e svestita. Il testimone in questione si è immediatamente recato da un gruppo di agenti poco distanti chiedendo d’intervenire. La risposta del celerino è stata: “Possiamo far poco, abbiamo le mani legate e non possiamo usare la forza”».

E il ruolo delle istituzioni in tutto ciò?
«Non posso che esser critico. Mentre avvenivano le violenze di piazza Duomo, l’assessore alla Sicurezza Granelli faceva una diretta dicendo che era tutto sotto controllo. Il sindaco Sala ha fatto una dichiarazione dopo 7 giorni dall’accaduto. Credo che si dovesse sentire in qualche modo maggiormente responsabile nei confronti dei suoi cittadini. Davanti a certi eventi ci rimette l’immagine di tutta Milano. Un commerciante mi ha scritto: “Come pensiamo di far tornare i turisti con questa pubblicità”?».

Le molestie erano evitabili?
«Direi prevedibili. Da mesi con Milano Bella da Dio documentiamo situazioni di degrado in piazza Mercanti, alle Colonne, ai Navigli. Finora nulla è cambiato. La mia non è una presa di posizione politica. Avrei detto le stesse cose se a Palazzo Marino sedesse un primo cittadino dell’opposizione».

A Milano c’è un problema di sicurezza reale?
«Sì, ma non credo cambierà molto nei prossimi anni, anzi andiamo incontro ad una deriva pericolosa. Più persone mi hanno scritto chiedendomi di sfruttare il mio seguito per organizzare delle ronde. Ovviamente ho declinato l’offerta in quanto illegale. Tuttavia, fa pensare che per molti l’unica alternativa sia la giustizia privata: sintetizza il fallimento delle istituzioni».

Molestie di Capodanno, l’effetto domino delle denunce

2 gennaio: diverse testate riportano la notizia di una giovane 19enne molestata dal branco durante i festeggiamenti in piazza Duomo

4 gennaio: il canale Milano Bella da Dio posta un video della violenza che in poche ore diventa virale. Nel frattempo spuntano nuove testimonianze di altre vittime

7 gennaio: salgono a 5 le denunce di molestie registrate durante la notte di San Silvestro. Interviene il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese: «Quelli di Milano sono fatti gravissimi. Le forze di polizia sono impegnate quotidianamente a garantire la sicurezza delle nostre città».

8 gennaio: finalmente anche il sindaco Sala condanna pubblicamente le violenze del branco e promette alle vittime di individuare al più presto gli aggressori

Molestie di Capodanno: la parola ai milanesi
di Katia Del Savio

«Ora i molestatori sono giovani»
Daniela C., 51 anni, lavoratrice

Purtroppo le molestie nei confronti delle ragazze accadono, come è successo a mia figlia di 17 anni in zone periferiche e anche a me in passato. Bisogna evitare di frequentare certe persone, di finire in situazioni pericolose. A mia figlia dico di stare attenta, di cercare di non isolarsi, anche se mi fido di lei perché so che riesce a capire chi ha di fronte. Secondo me negli ultimi anni la situazione è peggiorata perché se una volta il molestatore era un uomo di mezza età adesso purtroppo certe azioni le compiono anche i giovani. Questo è quello che mi preoccupa di più in questo momento.

«Nessuno ha aiutato le ragazze»
Natalia Solimene, 50 anni, medico veterinario

Non è ammissibile che nel 2022 succedano ancora cose del genere. Ci vorrebbe un sistema di ordine pubblico più efficiente in luoghi affollati, visto che, da quel che ho capito, le ragazze chiedevano aiuto. Mi ha colpito che durante la sera di Capodanno in centro ci fossero bande di ragazzi che agivano sotto gli occhi di tutti senza nessun controllo e senza che i presenti capissero la gravità della cosa: con tutte le persone che c’erano nessuno è intervenuto. A me non è mai capitato nessun episodio grave, se non qualcuno che allungava la mano quando ero più giovane.

«Forze dell’ordine impiegate male»
Antonio Cantisani, 52 anni, avvocato

Non ho visto i video, ma ho letto dell’accaduto sui giornali. È una cosa molto spiacevole. Ciò che mi rattrista di più è che questi fatti avvengono nei momenti in cui la gente si diverte e si riunisce. Inoltre, devo constatare che queste azioni vengono compiute quasi sempre da extracomunitari. Secondo me la situazione non è peggiorata rispetto al passato, ma con il fatto che con i cellulari le persone riescono a documentare questi episodi, sembra che sia così. Non c’è da allarmarsi, ma occorre fare una considerazione: in Italia non servono più forze dell’ordine, ma forse dovrebbero essere impiegate meglio.

«Di sera prendo il taxi»
Giulia F., 25 anni, impiegata

Mi è successo, soprattutto in metro tornando a casa di sera, di essere molestata verbalmente (il cosiddetto “catcalling”). Tengo sempre il telefono a portata di mano per chiamare qualcuno, ma per fortuna non mi sono successi episodi particolarmente gravi. Mi è accaduto soprattutto qui a Milano, dove lavoro, mentre nel mio piccolo paese non succede. Quando è accaduto, mi sono spostata e non sono stata più infastidita. Quando torno dal lavoro tardi per essere più sicura prendo il taxi. C’è chi ha proposto di dedicare delle carrozze dei treni solo alle donne, ma sarebbe meglio mettere più sorveglianza sui mezzi.

«Mi sono sentita accerchiata»
Lucia G., 27 anni, interior designer

Ho subito qualche molestia verbale in metro. In genere cerco di non tornare a casa da sola perché temo ciò che potrebbe succedere. Non sono stata vittima di episodi simili a quelli subiti delle ragazze a Capodanno, ma a volte in qualche locale mi è capitato di sentirmi accerchiata, di far notare a qualche ragazzo che non mi piacevano le sue attenzioni. Quegli episodi poi si sono conclusi bene, ma è brutto andare in giro con la consapevolezza di dover stare attenta perché qualcuno potrebbe importunarti. Secondo me le forze dell’ordine non hanno particolare sensibilità nei confronti del problema.

«Energia negativa in Duomo»
Fulvia Degli Innocenti, 55 anni, giornalista

La notte di Capodanno, uscita da teatro, sono passata con alcuni amici prima da piazza della Scala, dove era tutto tranquillo, e poi dal Duomo. Non ho assistito alle aggressioni nei confronti delle ragazze, ma ho avvertito un’energia negativa. La piazza era stata sgomberata e c’era la polizia in tenuta antisommossa che con gli scudi faceva da barriera per evitare che venisse invasa di nuovo. C’erano diverse bottiglie rotte e le vie limitrofe erano piene di gente, di gruppi di giovani poco rassicuranti, devo ammettere soprattutto stranieri, che ci hanno fatto venir voglia di allontanarci al più presto.

 

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