Monopattini e bici in sharing a Milano, la metropoli italiana sempre al passo con l’innovazione che ora si trova di fronte a una nuova sfida nella regolamentazione della micromobilità elettrica. Il Comune di Milano ha infatti imposto nuove regole per gli operatori di monopattini e bici in sharing, con l’obiettivo di garantire una maggiore sicurezza per cittadini e utenti.
Chi gestisce la micromobilità a Milano?
La micromobilità a Milano è gestita da diversi operatori che offrono servizi di noleggio di monopattini e bici elettriche. In seguito all’ultimo bando, tre aziende erano state selezionate per gestire il servizio di monopattini elettrici: Bolt Support Services IT, Voi Technology Italia e emTransit. Per le biciclette, sei operatori avevano risposto al bando, ma solo cinque sono stati ritenuti idonei a fornire il servizio.
Incidenti e sicurezza: il bilancio di monopattini e bici in sharing a Milano
L’incidentalità legata all’uso di monopattini e bici in sharing a Milano ha sollevato preoccupazioni significative. Gli incidenti hanno evidenziato la necessità di un intervento normativo per aumentare la sicurezza. In risposta, il Comune ha introdotto regolamenti più stringenti, richiedendo agli operatori di adeguarsi a standard elevati di sicurezza e affidabilità dei mezzi.
Cosa cambia con il nuovo regolamento?
A seguito delle nuove normative, il panorama della micromobilità milanese subirà significative modifiche. La flotta di monopattini sarà ridotta inizialmente a solo un terzo di quella prevista, con solo emTransit che ha superato i test di sicurezza. Tra i requisiti di sicurezza c’era la dotazione di ruote larghe e casco. I test su strada condotti dall‘AMAT hanno però portato alla bocciatura di Bolt e Voi, i cui mezzi non rispettavano – o rispettavano solo in parte – gli standard richiesti. Dei 6.000 monopattini in sharing previsti, quindi, a oggi solo i 2.000 di emTransit hanno il nullaosta per circolare.
Per le biciclette, il ritiro di alcuni operatori e la riduzione del numero di licenze assegnate porteranno a una disponibilità minore di quella inizialmente prevista. Degli otto operatori previsti dal bando, infatti, se ne sono presentati solo sei. Di cui uno giudicato non idoneo. Dei 5 rimasti, un altro si è ritirato. Delle 16.000 bici previste, quindi, solo 8.000 potranno circolare regolarmente su strada. Restano attivi gli altri operatori privati di bike sharing e il servizio BikeMi, che comunque fornisce non meno di 5.400 mezzi.
Futuro della micromobilità a Milano
Questo cambiamento non solo risponde alla necessità di garantire maggiore sicurezza ma pone anche le basi per un futuro in cui la micromobilità possa essere integrata efficacemente nel tessuto urbano milanese. Con meno veicoli ma più sicuri sulle strade, Milano si appresta a diventare un modello di come la micromobilità possa evolversi in modo responsabile e sostenibile.
In conclusione, le nuove regolamentazioni per monopattini e bici in sharing a Milano riflettono l’impegno di Milano verso un futuro più sicuro e sostenibile. Sebbene il percorso sia in fase di adeguamento, le fondamenta sono state poste per una mobilità che equilibra innovazione e sicurezza, guidando la città verso un domani più verde e interconnesso.