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Milano
28. 04. 2024 11:19

La (troppo) chiassosa movida di Milano: in quattro zone decibel oltre i limiti consentiti

Le rilevazioni sono state effettuate ogni 15 minuti per 24 ore, dal 9 giugno 2022 al 26 giugno 2023: 380 giorni consecutivi in cui i sensori hanno captato valori oltre i limiti fissati

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Il chiasso della movida a Milano tutta nei dati di Amat, che dal 2021 ha sperimentato in quattro zone molto frequentate dai giovani delle rilevazioni di rumore e inquinamento acustico tramite degli specifici sensori posizionati in Sempione (Arco della Pace), Garibaldi, Borsieri (per il quartiere Isola) e tra Melzo e il Lazzaretto. Il risultato parla chiaro: in tutte queste zone sono stati rilevati sforamenti del limite di 55 decibel fissato nelle aree ad alta residenzialità.

Movida a Milano, le rilevazioni Amat

Il documento Amat sul caso movida è composto da oltre 600 pagine di numeri, date e valori. Le rilevazioni sono state effettuate ogni 15 minuti per 24 ore, dal 9 giugno 2022 al 26 giugno 2023: 380 giorni consecutivi in cui i sensori hanno captato valori oltre i limiti fissati. Dati che i residenti del Lazzaretto hanno utilizzato per intentare una causa civile al Comune di Milano, allegando al giudice le rilevazioni del rumore che hanno commissionato con una perizia tecnica di parte.

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I sensori sono stati posizionati sui balconi delle abitazioni private non superiori al secondo piano. «Questi dati – spiega Elena Montafia, portavoce del comitato – sono l’ennesima dimostrazione di quello che stiamo dicendo da tempo: qui la situazione è intollerabile. Sono anni che il problema si protrae. I dati sono stati riscontrati anche dal Comune di Milano, come dimostrano le loro rilevazioni. Noi non siamo contro al divertimento né al diritto al business di chi ha un’attività. Quello che chiediamo da tempo sono delle soluzioni per consentirci di vivere serenamente».

Il Comune cerca soluzioni per il problema Movida a Milano

La seconda udienza per la causa civile mossa dal comitato del Lazzaretto si terrà a febbraio e i residenti sono fiduciosi di ottenere un risarcimento per i rumori causati dalla movida. Palazzo Marino nel frattempo studia soluzioni per arginare il problema: tra ottobre e novembre scorso, un’ordinanza sperimentale aveva vietato l’apertura dei dehors in Porta Venezia da mezzanotte in poi per 30 giorni.

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