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17. 05. 2024 14:13

Ora legale, lancette avanti di un’ora: risparmio energetico (ma non solo) anche per i milanesi

Nella notte tra sabato 30 e domenica 31 marzo 2024, i milanesi e in generale tutti gli italiani dovranno spostare in avanti le lancette degli orologi

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Nella notte tra sabato 30 e domenica 31 marzo 2024, i milanesi e in generale tutti gli italiani dovranno spostare in avanti le lancette degli orologi, dando il via all’ora legale e ottenendo così un’ora di luce in più durante le serate. Questo cambio coincide anche con il periodo pasquale, rendendo la transizione ancora più evidente.

Ora legale, la storia

L’ora legale è stata introdotta per la prima volta in Italia nel 1916, durante la Prima guerra mondiale, e successivamente abolita e poi riproposta durante la Seconda guerra mondiale. Tuttavia, è nel 1966 che è stata ufficialmente adottata in tutto il continente europeo. Oltre al risparmio energetico, che è uno dei suoi obiettivi principali, l’adozione dell’ora legale comporta anche altri benefici. Secondo gli esperti della Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima), se l’ora legale fosse adottata in modo permanente tutto l’anno, si potrebbero ottenere significativi risparmi energetici e finanziari per il Paese, con una riduzione delle emissioni di CO2 e un impatto positivo sull’ambiente.

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Orologi pubblici di Milano

Ora legale, i motivi

Tuttavia, nonostante i benefici energetici, ci sono ripercussioni sulla salute umana da considerare. Il cambiamento dell’ora può influenzare negativamente il ritmo circadiano del corpo umano, portando a problemi di sonno, pressione arteriosa e frequenza cardiaca alterata. Studi hanno dimostrato un aumento del rischio di attacchi cardiaci nella settimana successiva al cambio dell’ora. Questi effetti possono influenzare negativamente la concentrazione, l’umore e, di conseguenza, le prestazioni scolastiche e lavorative, oltre alle relazioni personali.

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Ora legale, governo Meloni

Per affrontare queste problematiche, il presidente della Sima, Alessandro Miani, ha invitato il governo Meloni a considerare l’adozione dell’orario legale in modo permanente, seguendo l’esempio di quanto già approvato dall’Unione Europea nel 2019. Questo consentirebbe di evitare il doppio cambio orario durante l’anno e di mitigare le ripercussioni negative sulla salute e sul benessere dei cittadini, mantenendo nel contempo un coordinamento tra gli Stati Membri per evitare problemi sugli scambi commerciali e i movimenti transfrontalieri.

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