Restano ancora tanti dubbi sul focolaio che ha coinvolto la Scala il 4 marzo: 35 persone tra il corpo di ballo e il dittico Kurt Weill erano risultate positive al Covid. Dopo solo 4 giorni però i nuovi test hanno evidenziato la presenza di un unico contagiato.
La situazione. Si cerca ancora di capire dove sia stato l’errore: forse una partita di tamponi difettosa o forse un errore dal centro analisi. I test sono stati inviati anche in un centro a Padova per andare più a fondo sulla questione. «Stiamo facendo un’indagine per capire cosa sia successo. Ma una cosa di questo genere dimostra che siamo fragili», afferma Dominique Meyer, sovrintendente della Scala.
Piuttosto che cercare i colpevoli, però lancia una proposta alle istituzioni per evitare che si verifichino ancora una volta situazioni del genere. «Se vogliamo riaprire i teatri italiani – ha dichiarato all’ANSA – c’è una soluzione unica: decidere che tutti gli artisti che non possono portare la mascherina, come cantanti, coristi, attori di prosa, fiati, ballerini, siano vaccinati»