Con la nuova torre con vista Scala che amplia gli spazi del teatro «abbiamo la possibilità di riunire tutto il personale della Scala nello stesso palazzo, è una cosa importante. Per me riunire tutta la famiglia nel nido centrale è una cosa importante e il risparmio è di più di 300mila euro all’anno». Così il sovrintendente del teatro Dominique Meyer parlando del progetto dell’architetto Mario Botta sorto al posto della palazzina adiacente al teatro in via Verdi e presentato oggi 17 ottobre alla presenza del sindaco Giuseppe Sala.
Nuova torre con vista Scala, Meyer «C’è un risparmio di quasi 400mila»
Si tratta di spazi che permettono di risparmiare l’affitto degli uffici in via Torino dove ora si trova parte del personale e non solo. «C’è un primo risparmio che è quello dovuto all’estinzione del mutuo, il risparmio è stimato per i prossimi anni in più di 300mila euro all’anno, quasi 400mila. E poi risparmiamo i costi degli affitti. É una cosa sana (la nuova torre con vista Scala), che migliora le condizioni di lavoro alla Scala e produce dei risparmi».
Nuova torre con vista Scala, Meyer «Li vedo ogni giorno i sindacati. Troveremo un equilibrio»
Non mancano le questioni spinose anche sulla torre Cgil, Cisl, Uil e Fials hanno annunciato in una lettera la decisione nei giorni scorsi, chiedendo anche un incontro per discutere dell’assegnazione dei nuovi spazi. «Li vedo ogni giorno i sindacati, ogni volta che c’è un nuovo palazzo ci sono dei piccoli combattimenti tra i diversi occupanti possibili. Ognuno guarda nel piatto dell’altro, ma poi dobbiamo trovare un equilibrio. Ma si farà». Il sovrintendente del teatro alla Scala Dominique Meyer commenta così l’assenza delle rappresentanze sindacali a margine della presentazione delle nuova torre con vista Scala.
Beppe Sala: «Quelle dei sindacati polemiche inutili»
E’ di altro avviso il sindaco di Milano Beppe Sala, che etichetta le richieste dei sindacati come «polemiche inutili». «Prendo atto della loro lettera e amen, credo che sia giusto anche restituire alla città il grande lavoro che è stato fatto. Mi sembra un’esagerazione. Incontrare i sindacati? Loro hanno un interlocutore che è il sovrintendente o le sue strutture, il presidente della Fondazione non deve intervenire in questioni operative. Ogni tanto mi tirano per la giacca, ma io rispetto chi lavora con me».
