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05. 05. 2024 12:35

Tornano le Giornate FAI: aperture straordinarie nei luoghi lombardi che non conosciamo

Nel weekend aperture eccezionali di 96 posti inaccessibili o poco noti in oltre 44 città

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Domani e domenica 15 ottobre tornano, per la dodicesima edizione, le Giornate FAI d’Autunno, l’evento FAI, Fondo per l’Ambiente Italiano ETS alla scoperta del patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese. Durante il fine settimana saranno proposte speciali visite a contributo libero in 96 luoghi straordinari, in oltre 44 città lombarde, spesso inaccessibili, poco conosciuti e valorizzati. A fare da ciceroni, il Gruppi FAI Giovani e tutti i volontari della Rete Territoriale della Fondazione. Più di 300 studenti, vestiranno, come di consueto, i panni di “apprendisti ciceroni”. Ecco la nostra selezione dei luoghi da non perdere (elenco completo e modalità di partecipazione: giornatefai.it).

Alla scoperta di 96 luoghi straordinari, in oltre 44 città lombarde per le Giornate FAI d’Autunno

 

LODI
Villa Gattoni, Meleti

Giornate FAI
 

Immersa nella campagna lodigiana, nei pressi della confluenza dei fiumi Po e Adda, Villa Gattoni è una residenza signorile risalente al 1848 perfettamente conservata e restaurata dalla famiglia che ne è proprietaria fin dalla costruzione. Una targa in pietra ne ricorda il nome: Boyton, da quello di un capitano inglese avventuratosi nelle acque del Po per esplorare il fiume, che a seguito di un incidente soggiornò per un periodo nella villa. Durante le Giornate, si visiteranno le sale affrescate del piano terra e la stanza dei giochi con un teatrino, il prato centrale con alberi secolari, la serra ottocentesca con gradinate per il ricovero invernale delle piante (villagattoni.it).

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BERGAMO
Motonave Capitanio 1926, Predore

giornate FAI
 

Prossima alle celebrazioni per il centenario, la motonave Capitanio 1926, patrimonio storico della navigazione sul Sebino, era in origine un piroscafo, costruito sulla spiaggia di Genova per la Società di Navigazione a Vapore del Lago d’Iseo, dalla S.A. Cantieri Cerusa di Voltri e, nel 1931, divenne motonave. La nave, incendiatasi, andò in disarmo. Le dimensioni dello scafo e le dotazioni di bordo approvate con il rinnovo della licenza di navigazione fino al 2027 consentono un impiego in sicurezza. Oggi è in progetto la realizzazione di un Museo Galleggiante e Itinerante sulla Marina lacustre. I visitatori potranno visitare l’intera struttura, dalla sala motori alle cabine (lacapitanio1926.it).

BRESCIA
Palazzo Martinengo Cesaresco dell’Aquilone

giornate FAI
 

Il Palazzo sorge all’interno dei confini di quella che fu la Brixia romana, area in cui si incontrano le vestigia di una domus del I secolo a.C. e un complesso termale del III secolo d.C. Ristrutturato nella seconda metà del Cinquecento dall’architetto Ludovico Beretta, nel secolo successivo verrà costruita la Sala Rossa, la segreteria dell’Istituto Arici e, al piano superiore, otto stanze affrescate. Nell’Ottocento l’architetto Berenzi realizzò una palazzina che chiudeva a nord il cortile d’onore, poi bombardata del 1944. La visita si snoderà lungo due percorsi, uno archeologico alla scoperta dei resti di epoca romana che emersero negli anni ’60 del secolo scorso, e uno artistico, con i locali affrescati da Manfredini e Teosa in epoca neoclassica.

SONDRIO
Centrale idroelettrica di Venina, Piateda

giornate FAI
 

La centrale idroelettrica di Venina è parte dell’asta idroelettrica di Venina e sfrutta le acque provenienti dall’opera di presa di Vedello e di Armisa. Il ramo di Vedello ha origine dalla presa omonima, posta a quota 1.028 metri, che raccoglie le acque dello scarico della centrale di Vedello e le portate residue dei torrenti Caronno e Venina. La centrale di Boffetto a Piateda (1917-1919), sorta lungo il corso del fiume Adda, sarà il primo impianto idroelettrico realizzato dalle Acciaierie e Ferriere Lombarde in questi territori. Entrato in esercizio il 1° gennaio 1923, in seguito, divenuta parte del patrimonio industriale del Gruppo (edison.it/it/la-centrale-idroelettrica-venina-so).

PAVIA
Passeggiata Manzoniana a Cassolnovo

giornate FAI
 

Territorio di confine sulla riva occidentale del fiume Ticino, tra il Piemonte sabaudo e la Lombardia austriaca, a Cassolnovo soggiornò più volte Alessandro Manzoni. È prevista la visita alla dimora signorile dei marchesi Arconati, sede di uno dei più attivi circoli risorgimentali del territorio, che ospitò in quegli anni letterati e politici tra i più influenti del tempo, fra cui anche Giovanni Berchet e Massimo d’Azeglio. Si farà visita alla settecentesca Chiesa di San Giorgio, ospitante le reliquie di San Defendente. Si passeggerà quindi nel parco della tenuta Vignone, attraversato dal naviglio Langosco, preziosa opera di ingegneria dell’irrigazione risalente alla prima metà del XVII secolo.

 

LECCO
Officina Badoni

giornate FAI
 

Tra il 1842 e il 1844, l’imprenditore Giuseppe Badoni diede il via alla costruzione dell’officina, che costituì il primo nucleo dello stabilimento Badoni nel quartiere di Castello nella città di Lecco. Questo complesso rappresentava una rottura con la tradizione architettonica delle officine metallurgiche della zona. Alla fine del XX secolo, l’area Badoni fu abbandonata e subì un destino di sviluppo edilizio speculativo rischiando anche la demolizione. Dopo quasi trent’anni di abbandono, l’edificio è stato salvato grazie agli sforzi della Fondazione Comunitaria del Lecchese Onlus, che ha completato un restauro esterno, e sta completando la sistemazione degli interni.

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