Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare. E così spesso molte resistenze sulla reale efficacia delle azioni che ciascuno di noi può concretamente attivare per tutelare l’ambiente nascono proprio dall’obiezione che sognare è bello, ma poi bisogna anche vivere, mettendo così in dubbio la sostenibilità delle azioni che si potrebbero mettere in campo.
Tutela dell’ambiente, l’intervento del legislatore
Ecco allora che in questo caso è il legislatore a venire in sostegno dell’ambiente con una legge che ha dato un valore economico a quella che conoscevamo come Responsabilità Sociale di Impresa. Sto parlando delle Società Benefit, nate in America e poi diffusesi a macchia d’olio fino ad arrivare nel 2016 in Italia raggiungendo oggi questi numeri: 2.626 realtà che impiegano 138.355 addetti per un valore totale della produzione pari a 19.651 milioni di euro (dati aggiornati al IV trimestre 2022 su Servizio di InfoCamere) e che delineano uno spaccato in forte crescita.
Solo in termini di numero di aziende benefit il balzo in avanti tra il 2021 e il 2022 è stato +54,7%, con una concentrazione del 34,54% in Lombardia con Milano capofila, seguita da Lazio (11,12%) e Veneto (10,05%). Perché possono essere efficaci? Perché la sostenibilità è parte integrante del loro modello di business.
Società Benefit è uno strumento legale che crea una solida base per la mission aziendale nel lungo termine e la creazione di valore condiviso. Consente quindi di proteggere l’obiettivo dell’impresa in caso di aumenti di capitale e cambi di leadership. Perché business is businnes e in questo caso è la sostenibilità.