Questa è la storia di Carla De Bernardi, milanese nata ad Alessandria d’Egitto e vissuta a Parigi fino ai 12 anni. Medico mancato per una manciata di esami, fotografa, manager, scrittrice, moglie, mamma.
Carla è tante cose. Ed è milanese d’adozione. Perché milanesi si può anche diventare. Inizia a lavorare come fotografa negli anni ’80. S’innamora di quell’arte nello scantinato di un amico fotografo. Le foto appese ad asciugare, l’odore delle pellicole, i volti delle persone. La fotografia è trasmettere l’emozione di altri.
Il divorzio la porta a dover cambiare mestiere. Per dieci anni diventa manager di una grande azienda. E poi è di nuovo tempo di cambiare. Lavora sull’anima. Fa il Cammino di Santiago de Compostela. Torna a Milano e la sua esperienza diventa un libro. Fotografie e pensieri pellegrini. A quello seguono altri cammini ed altri libri. Oggi Carla è presidente degli “Amici del Monumentale”, il museo a cielo aperto di Milano.
Qui si trovano monumenti dal valore inestimabile. Qui riposano i più grandi nomi milanesi, da Toscanini a Bramieri. Visite guidate, eventi, libri. Oggi è un bene da preservare, l’associazione nasce proprio con questo intento, ma non solo.
Le chiedo come vede il Monumentale nella Milano di domani: «Sta cambiando la cultura, non si costruiscono più monumenti importanti dalla fine degli anni ’80. Serve manutenzione e tutela di questo capolavoro aperto a tutti. Domani il Monumentale sarà sempre più un luogo di aggregazione. Come diceva Foscolo, dobbiamo farlo diventare un luogo per i vivi». E non sarà impresa semplice.