Millecinquecentosettantadue. Impressionante, a pensarci. Ebbene, questa che state leggendo è l’edizione numero 1.572 da quando partimmo con Mi-Tomorrow il 22 settembre 2014. Una vita fa, forse due. In mezzo Expo 2015, tre diverse giunte, infinite Week, una pandemia. Un mondo, anzi, il mondo è passato da queste pagine perché da Milano passa quotidianamente un mondo.
Non è sempre facile raccontarlo, figuriamoci approfondirlo. E poi criticare qualcosa che si ama, vi assicuriamo, è molto più complicato di quello che si pensa. A volte anche esaltarlo non è così semplice, per questo pensare di aver raggiunto il giro (speriamo non “di boa”) dei dieci anni ci inorgoglisce, dando forma e sostanza a sogni che due lustri fa andavano ben oltre l’utopia. D’altronde, da sempre, Mi-Tomorrow siamo noi: liberi, obiettivi, corali, con la voglia, forse la necessità di essere ovunque per raccontare un prisma cangiante, in continua evoluzione.
Tanti collaboratori alimentano sotto ogni forma un cuore che pulsa milanesità, con un occhio sempre vigile sul “resto”. Perché Milano, dai, è un po’ tutto: tutti, prima o poi, qui ci vengono; c’è chi resta, chi la lascia, chi si pente e chi si augura di non rivederla mai più, ma l’esperienza va comunque fatta anche solo per capire, poi, che strada prendere. Ebbene, la nostra è sempre stata chiara: informarvi, rendervi partecipi, condividere le trasformazioni di una città che resta, nel bene e nel male, sempre sulla bocca di tutti.
Continueremo a farlo perché altre sfide ci attendono. La prima? Raccontare l’inversione di rotta sui Giochi 2026, bistrattati come non mai. Ma qui è tutto possibile. Siamo a Milano, non dimenticatelo. E tanti, tanti auguri a tutti voi.