Giunge al termine la storia del termovalizzatore di Sesto San Giovanni. Nelle prossime settimane l’impianto verrà dismesso e demolito. Al suo posto sorgerà una “biopiattaforma”, ovvero un altro termovalizzatore in chiave ecologica, che sarà in grado di produrre biometano, acqua calda per il teleriscaldamento e fertilizzanti.
Il progetto. Lo scorso venerd’ l’azienda Cap Holding ha acquisito quasi l’80% delle quote del vecchio impianto. I lavori inizieranno a breve e l’area sarà unita a quella del depuratore.
«Quello che faremo nascere è un impianto all’avanguardia, che intende rispondere alle istanze europee in fatto di energia e ambiente e che può rappresentare per le altre regioni italiane, un esempio da seguire — ha commentato il presidente e amministratore delegato di Gruppo Cap, Alessandro Russo —. Soprattutto alla luce del grande percorso di rilancio che il Paese si appresta a intraprendere grazie ai fondi del Next Generation EU».
La nuova biopiattaforma sarà alimentata con 65mila tonnellate di fanghi che ogni anno vengono prodotte dai 40 depuratori della Città Metropolitana e che vengo eliminati come materiali di scarto. Al posto di essere smaltiti all’esterno serviranno invece per produrre oltre 11.000 MWh/anno di calore per il teleriscaldamento. Dai fanghi si ricaverà anche il fosforo per i fertilizzanti destinati all’agricoltura.
Infine l’umido raccolto nei comuni di Sesto, Pioltello, Cormano, Segrate, Cologno e Cinisello verrà trasformato in biometano.