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27. 04. 2024 01:44

A Milano la cultura resta sospesa. L’assessore Del Corno: «Serve una data certa per il nuovo Castello Sforzesco»

l punto con l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno fra musei, Brera e il Lirico. E una preghiera al governo: dare certezze per poter riaprire al pubblico

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È stato un anno molto difficile per la cultura milanese, il Covid ha stravolto e cancellato la programmazione di qualunque attività ma non tutto è stato negativo. Come spiega a Mi-Tomorrow l’assessore Filippo Del Corno, sono state individuate nuove modalità per fare arrivare l’arte agli appassionati e si è verificato un importante sostegno dei privati alle attività di restauro.

Qual è stato l’impatto del virus sui restauri al Castello Sforzesco?
«Abbiamo ripreso i lavori nella Sala delle Asse, dopo l’apertura straordinaria che abbiano fatto a inizio 2020 per l’anno di Leonardo e dopo i mesi di chiusura forzata. Si tratta di un intervento straordinario che sta rivelando la mano dell’artista».


Altri interventi sulla struttura?

«Abbiamo lavorato nel lockdown per una collezione di sculture nel museo di arte antica e per riallestire il museo egizio che avrà un nuovo percorso: non sarà certo una collezione paragonabile a quella di Torino ma avrà comunque la sua importanza, soprattutto per gli studenti milanesi».

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Sono lavori che vanno avanti anche grazie al contributo di privati cittadini.
«È una cosa molto importante, c’è la volontà di concorrere alla tutela delle arti, l’Italia è il paese con il maggior numero di beni artistici: grazie all’Art bonus, che consente un credito d’imposta sull’importo donato, abbiamo uno strumento che ci consente di preservare questo patrimonio».

Il problema più grave della pandemia è che i musei devono restare chiusi: quale risposta avete adottato?
«Tutti i musei, civici statali e privati hanno dovuto chiudere. Dopo un momento di smarrimento abbiamo optato per l’utilizzo delle piattaforme informatiche che ci hanno consentito le visite guidate nei musei e persino iniziative che prima non era possibile intraprendere come mostrare il dietro le quinte delle attività di restauro».

Anche dal male può arrivare il bene…
«Sì, ma si tratta di un surrogato delle visite, è importante che si possa tornare fisicamente nei musei che devono riprendere la loro funzione, ovviamente dovremo stabilire nuove modalità di visita con tutte le precauzioni necessarie».

Il Covid non ha risparmiato neanche gli eventi all’aperto.
«Li abbiamo trasferiti sulla piattaforme, penso a Piano City, JazzMi. E anche per queste esperienze vale il discorso che la priorità è il ritorno alla manifestazioni dal vivo, all’uso dei teatri e degli auditorium».

In questo momento sembra difficile ipotizzare una riapertura.
«C’è il problema di dare una comunicazione sicura, bisogna riuscire a dare date certe per consentire di partecipare agli eventi. Se si passa in continuazione da una fascia all’altra questo obiettivo diventa impossibile. Bisogna tenere conto che c’è una domanda enorme e noi dobbiamo dare una risposta».

La gente non si accontenta dello streaming?
«Quando l’estate scorsa è venuto meno l’allarme contagi, si è vista la grande voglia di partecipazione».

Premesso che il Comune non ha un ruolo diretto, come vede la situazione a Brera?
«È molto importante la decisione di fare i lavori per rendere Palazzo Citterio una sede museale, è nel segno del disegno giusto per Brera».

pinacoteca di brera
pinacoteca di brera

Il vecchio progetto della grande Brera?
«È l’ottica giusta. Brera deve diventare la convergenza di istituzioni, luoghi, spazi, orto botanico, osservatorio, pinacoteca».

Nota dolente: il Lirico.
«Purtroppo il Covid ha imposto un nuovo stop ai lavori. Si sta ripartendo, ma devo dire che si è perso troppo tempo».

Dopo otto anni, basta assessore: torna a insegnare

Sono gli ultimi mesi di lavoro a Palazzo Reale per Filippo Del Corno. Dopo otto anni ha deciso di lasciare l’attività amministrativa per riprendere l’insegnamento assieme ai tanti altri impegni tutti nell’ambito artistico-culturale. Nato a Milano nel 1970, Del Corno si è diplomato nel 1995 in Composizione al Conservatorio Verdi, poi dal 1997 è diventato docente di Composizione presso i Conservatori di Torino, Parma, Pesaro, Milano e Trieste, con una parentesi alla Scuola Civica di Musica di Milano. L’altro suo impegno è nella composizione lavorando con musicisti quali Luciano Berio, James MacMillan e tanti altri: i suoi lavori sono presenti nei più importanti festival e teatri della scena internazionale. Nel marzo 2013 inizia il suo impegno politico: è nominato assessore alla Cultura del Comune di Milano dal sindaco Giuliano Pisapia. Candidato alle amministrative 2016, è il primo degli eletti della lista Sinistra X Milano, ma rinuncia all’incarico di consigliere perché confermato in Giunta da Giuseppe Sala.

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