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26. 04. 2024 14:05

Covid, gli operatori sanitari si rivolgono alle istituzioni: «Lasciate andare i nostri figli a scuola»

L'appello degli operatori sanitari per far tornare i propri figli in aula nonostante le restrizioni

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Gli operatori sanitari lombardi hanno inviato una lettera al ministro della Salute Roberto Speranza, al presidente della Regione Attilio Fontana e al sindaco di Milano Giuseppe Sala, per chiedere che i propri figli possano frequentare la scuola nonostante le restrizioni e l’imposizionde della DAD.

La lettera. «Siamo medici, operatori sanitari e soprattutto genitori che lavorano presso alcune aziende ospedaliere della Regione Lombardia. Vorremmo portare alla vostra attenzione la situazione di difficoltà e di abbandono in cui nuovamente, dopo un lungo anno di battaglie e di abnegazione, ci troviamo a vivere». Inizia così la lettera aperta che in queste ore sta raccogliendo centinaia di firme.

In una nota inviata dal ministero dell’Istruzione lo scorso 4 marzo si dava l’ok alla frequenza in classe dei figli di chi lavora nei servizi essenziali, come gli stessi medici ed infermieri.  Tuttavia tre giorni dopo, il 7 marzo, il ministero faceva dietrofront spiegando che nel Dpcm non è previsto alcun elenco di lavoratori essenziali.

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Al momento il diritto di andare a scuola è concesso solo agli studenti con disabilità e a quelli che hanno diritto all’accesso ai laboratori negli istituti tecnici e professionali.

«Pur ritenendo che in una società civile il diritto/dovere all’istruzione e all’educazione sia una priorità per chiunque, non vogliamo entrare nel merito della decisione di sospendere le attività scolastiche in presenza – scrivono gli operatori sanitari -. Tuttavia, consapevoli dei problemi e delle difficoltà che questo comporta per le famiglie tutte, ci preme sottolineare che l’intempestiva revoca della possibilità di rientro a scuola per i nostri figli mette a rischio, in un momento nuovamente così delicato come quello che stiamo vivendo, la nostra presenza continuativa sul campo, come operatori sanitari impegnati in prima linea. Pertanto domandiamo che venga riconsiderata la possibilità di far accedere alla didattica in presenza i figli del personale sanitario che presta servizio nella gestione dell’epidemia Covid, come inizialmente deciso».

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