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26. 04. 2024 15:51

Varievie nella natura: benvenuti nell’asilo immerso nel verde

Nel parco del Ticinello si impara giocando sempre all’aperto: «La nostra è pedagogia del bosco»

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Immaginatevi di essere bambini dai 2 ai 6 anni e di poter passare tutto il giorno, tutto l’anno, fuori all’aria aperta in un parco. Varievie nella natura è la proposta de La Dea Cooperativa Sociale che parte da questo anno scolastico nel Parco del Ticinello (880 mila metri quadri). Una baita funge da punto d’appoggio per tutte le attività che i piccoli esploratori della natura svolgono dal lunedì al venerdì.

Anna Mandelli, presidente della cooperativa che sempre in zona Chiesa Rossa gestisce il nido Varievie, racconta a Mi-Tomorrow la filosofia di questa nuova scuola dell’infanzia “outdoor”. L’idea è nata da un viaggio che lei e Chiara Lasala, co-responsabile del progetto, fecero in Finlandia, dove l’educazione all’aperto è di casa.

Varievie nella natura, intervista ad Anna Mandelli

Come mai questo modello educativo, adottato già da tempo in altri Paesi europei, nell’ultimo periodo si sta lentamente sviluppando anche da noi?

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«Nella nostra cultura si è sempre stati convinti che il freddo faccia ammalare. In realtà tante ricerche hanno dimostrato che è vero il contrario, basta coprirsi nel modo giusto. Negli ultimi anni, però, ho notato che le mamme italiane sono diventate meno ansiose, preoccupandosi meno che i figli possano farsi male o che prendano freddo. La pandemia ha dato una spinta finale perché si è capito che stare all’aperto è più salutare. Inoltre gli adulti sentono di dover risarcire i bambini che sono rimasti chiusi per tanto tempo in casa».

Quanti posti offrite?

«Venti, anche se per ora iniziamo con una classe di otto bambini, in parte perché abbiamo ottenuto tutti i permessi burocratici solo a luglio, e anche per poter seguire al meglio la partenza di questo progetto».

varievie nella natura

Chi sono gli educatori?

«Sposiamo la filosofia di Paolo Mottana – professore di filosofia dell’educazione all’Università di Milano Bicocca – che si basa sulla comunità educante, unita alla “pedagogia del bosco”, al metodo Montessori e all’utilizzo delle arti. Per questo collaboriamo con una serie di professionisti: agronomi, chimici, naturalisti, un’arte terapeuta e un’attrice, ognuno dei quali propone laboratori programmati. I bambini sono comunque seguiti da due educatrici fisse: un’esperta in educazione “outdoor” e una pedagogista».

Qual è la giornata tipo?

«Alle 8.00-8.30 partiamo subito con una passeggiata per raggiungere l’area didattica distante 10 minuti nel bosco. In quel percorso i bambini giocano e fanno delle ricerche raccogliendo sassi, legnetti, osservando e fotografando insetti e animali. Il parco del Ticinello è ricco di flora e fauna. Arrivati alla baita di legno, che fa da punto d’appoggio soprattutto d’inverno, proponiamo un momento di condivisione, ad esempio su ciò che è accaduto il giorno prima. Dopo la merenda si passa ai laboratori tenuti dagli esperti, si pranza con i pasti portati da un servizio catering. Poi chi vuole può riposare sui materassini mentre altri bambini disegnano o sfogliano un libro. Dalle 14.30 inizia l’attività pomeridiana, come il Kamishibai (il teatro giapponese di carta). Dopo la merenda, alle 16.30 i bambini tornano a casa».

La retta è di 500 euro al mese. C’è qualche agevolazione per chi non se la può permettere?

«Nella sede di via De Andrè dedichiamo alcuni posti a bambini con situazioni famigliari difficili, che ci vengono segnalati dai servizi sociali. In questa nuova realtà, invece, non possiamo ancora permettercelo; proprio per questo stiamo cercando degli sponsor: non deve essere una scuola per ricchi, ma vogliamo coinvolgere anche chi è più in difficoltà.

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