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28. 04. 2024 14:19

La torre Velasca di Milano è in vendita: chi la compra

Le banche d'affari stanno cercando un compratore, c'è l'interesse di alcuni fondi di investimento tedeschi e un colosso italiano

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A Milano risplende nuovamente la torre Velasca, uno dei simboli dell’imponente skyline della Lombardia, un vero capolavoro dell’architettura brutalista. La vendita della torre è un evento atteso da quasi quattro anni, dopo il suo ultimo cambio di proprietà. Questo celebre grattacielo di Milano, che rappresenta un’icona della metropoli meneghina, è stato messo in vendita da Hines, la società americana che lo ha acquistato meno di quattro anni fa. Le banche d’affari stanno cercando un compratore e si ipotizza, secondo quanto riportato da Milano e Finanza, l’interesse di alcuni fondi di investimento tedeschi e un colosso italiano.

La vendita della torre Velasca di Milano

La vendita della torre Velasca non sarà un processo breve e semplice, a causa delle complesse modalità coinvolte in un’operazione immobiliare di questa portata. Inoltre, nel 2024 è previsto un importante rinnovamento nell’area sottostante il grattacielo, nonché un autentico rifacimento della torre Velasca. Questi interventi inevitabilmente aumenteranno il suo valore di mercato. L’ultima volta che la torre ha cambiato proprietà è stata nel gennaio 2020, quando la società americana Hines l’ha acquistata per circa 150 milioni di euro. Meno di quattro anni dopo, quest’iconico grattacielo del capoluogo lombardo torna sul mercato.

Render Torre Velasca
Render di come sarà la Torre Velasca

La storia della torre Velasca

La torre Velasca è considerata uno dei migliori esempi di architettura brutalista in Italia. Costruita tra il 1955 e il 1957 e ufficialmente inaugurata nel 1961, prende il suo nome dalla piazza in cui si erge, che a sua volta deriva dal nome del politico spagnolo Juan Fernández de Velasco, che governò il Ducato di Milano nel XVII secolo. Questa maestosa struttura, progettata dallo Studio BBPR su commissione della società Ri.C.E. (Ricostruzione Comparti Edilizi), ottenne la licenza per la costruzione di un edificio a uso misto commerciale e residenziale alla fine degli anni Quaranta. Con un totale di 28 piani, di cui due interrati, l’edificio si estende su una base rettangolare e originariamente contava circa 800 unità immobiliari. Alta 106 metri, la torre Velasca è stata inserita nell’elenco dei beni architettonici sottoposti a vincolo e tutelati dalla Soprintendenza dei Beni Culturali nel 2011, a causa del suo rilevante interesse storico e artistico.

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Un simbolo di Milano

La torre Velasca è diventata un autentico simbolo dell’orizzonte milanese nel corso degli anni. Ha fatto da sfondo a numerosi film e serie televisive: è apparsa nel 1959 nel film “Il Vedovo” di Dino Risi, nel 1971 in “Durante l’estate” di Ermanno Olmi e l’anno successivo nel celebre “Milano Calibro 9” di Fernando Di Leo. Più recentemente, la torre è stata protagonista in diverse scene della serie televisiva “1992“, con attori del calibro di Stefano Accorsi e Miriam Leone, che ripercorre i momenti cruciali dello scandalo di Tangentopoli e della famosa inchiesta di Mani Pulite. In ambito letterario, invece, la torre Velasca è citata apertamente nel romanzo “La vita agra” di Luciano Bianciardi e nel libro di Gino e Michele “Neppure un rigo in cronaca”.

Origini del progetto

La torre Velasca, situata nel cuore di Milano, fu progettata dall’architetto olandese Ernesto Nathan Rogers in collaborazione con il gruppo di architetti BBPR, composto da Gianluigi Banfi, Ludovico Belgiojoso, Enrico Peressutti e Ernesto Nathan Rogers. La progettazione ebbe inizio nel 1950, e l’edificio venne completato nel 1958. Il progetto originario intendeva rompere con gli stili architettonici dell’epoca, sperimentando nuovi concetti e linee. La torre Velasca rappresentava una sfida all’architettura tradizionale e il suo design fu ispirato dai castelli medievali, con una base massiccia che si restringe man mano che si sale, creando una struttura slanciata e dinamica. Man mano che si procede verso l’alto, l’edificio si restringe, formando una serie di terrazze e balconi, conferendo un aspetto slanciato e dinamico. Gli ultimi piani, più sottili, sono caratterizzati da una struttura in cemento armato e vetro, seguendo uno stile moderno e funzionale.

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