Silvio Berlusconi avrebbe chiesto di tornare a casa. Nonostante un quadro clinico ancora grave, l’ex premier vorrebbe lasciare il San Raffaele, dov’è ricoverato da cinque giorni in terapia intensiva per un infezione polmonare. Sulle sue condizioni si è espresso il medico personale, Alberto Zangrillo, lasciando spazio all’ottimismo: «Berlusconi risponde bene alle terapie, ma siamo di fronte a una situazione veramente difficile e a una patologia grave».
Le condizioni di Berlusconi: «Strategia precisa»
Dal punto di vista terapeutico, spiega il primario del San Raffaele, in atto c’è una «strategia molto precisa e mirata» che segue le linee guida, tesa alla «risoluzione del quadro clinico patologico». Zangrillo torna a commentare – malcelando un piccato disappunto – quanto in questi giorni si legge su stampa e social: ovvero ricostruzioni «assolutamente fantasiose che non rispondono ad alcun criterio obiettivo a cui i medici seri si riferiscono».
Berlusconi, la famiglia contro le insinuazioni
E di ricostruzioni e insinuazioni si lamenta anche la famiglia del Cavaliere. In un clima che sembrerebbe più disteso, chi è vicino ai figli e alla compagna del presidente di Forza Italia, ha infatti tenuto a ribadire che, sia sul piano politico che su quello delle attività economiche, le «presunte indiscrezioni e insinuazioni su contraddittori e fantasiosi scenari, progetti, disegni o intenzioni» sono «prive di ogni fondamento»: anzi, Berlusconi «pur nei limiti imposti dall’attuale situazione clinica e dalle terapie in corso, continua a seguire con attenzione i vari dossier di cui si occupa».
Berlusconi di nuovi in pubblico a maggio?
Intanto già si ipotizza una riapparizione in pubblico del presidente di Fi in occasione di un grande evento del partito in programma il 5 e il 6 maggio a Milano. L’ambiente azzurro, dopo la grande paura, sembra prendere coraggio e, nonostante la cautela di Zangrillo, si sbilancia con rassicurazioni. Il primo a spiegare che le condizioni del Cavaliere «fanno ben sperare» è Paolo Barelli anche se, osserva, trattandosi di «un ragazzo di una certa età la prudenza è ovvia».