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03. 05. 2024 00:07

Don Carlo, prepariamoci alla prima della Scala con un messaggio collegato all’attualità

Cresce a Milano l'attesa per la Prima della Scala

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Cresce a Milano l’attesa per la Prima della Scala, un’attesa non solo musicale destinata agli appassionati della Lirica, ma anche “politica” in quanto le opere destinate ad inaugurare la stagione scaligera non sono scelte mai a caso, ma contengono un messaggio collegato all’attualità.

Don Carlo, la prima della Scala

E quest’anno sarà il Don Carlo, l’opera della maturità di Verdi, un’opera drammatica e difficilissima, storicamente un appuntamento immancabile per i Maestri scaligeri, da Tullio Serafin ad Arturo Toscanini fino a Claudio Abbado, che lo diresse due volte per il 7 dicembre nel 1968 e 1977, e Riccardo Muti. Chailly lo affronterà ora per la seconda volta nella sua carriera, la prima vent’anni fa. E dopo essere stato “incantato” da ragazzo proprio dalla direzione di Abbado.

Il Teatro Alla Scala diventa una torta monumentale
Il Teatro Alla Scala diventa una torta monumentale

Don Carlo, la versione scelta

La versione scelta è la stessa che Verdi volle per la Prima del 1884: a 4 atti e non 5, dopo aver deciso per la serata al Piermarini di sacrificare interamente il primo così da dare all’opera più nerbo, portando al massimo la tensione emotiva. La tinta è quella di El Greco, cupa, fosca con effetti inquietanti di vivacità occasionale che affronta tutte le sfaccettature dell’animo umano: l’amore impossibile, la solitudine, l’amicizia, l’assolutismo, il logorio del potere, la guerra, la pace, l’oscurantismo, il sacrificio.

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Don Carlo, l’opera della maturità di Verdi

Non a caso è l’opera della maturità di Verdi alla quale arrivò dopo undici anni di ricerca continua e 5 versioni del dramma politico schilleriano dando vita a un’umanità intensa resa da personaggi non solari e non immediatamente comprensibili che vengono magistralmente rivelati allo spettatore grazie a una continua sovrapposizione dei toni espressivi resi con una sapiente tessitura di musica e parole. Una vera sfida per chi lo dirigerà e lo interpreterà, dai protagonisti ai cori, a tutta l’orchestra.

Don Carlo, la primina

I primi a poterne godere saranno i fortunati Under 30 che sono riusciti a prendere i biglietti per la “Primina” del 3 dicembre già sold-out. Infine, un consiglio dato dal musicologo e critico musical Paolo Gallarati, in occasione della presentazione dell’opera nel ridotto Toscanini: «Per comprendere il canto del Don Carlo occorrerà avere l’orecchio pronto a raccogliere lo stile declamato facendosi aiutare dal testo, che oltre tutto è in italiano: ecco perché sarà utile leggere il libretto prima di andare a teatro»; o di seguire il Don Carlo nelle altre modalità che anche quest’anno la Prima diffusa garantirà.

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