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20. 04. 2024 03:16

Giulia Tramontano: il fidanzato pensa al suicidio, l’atto codardo di chi non sa vivere

Ma in questo caso la parola perdono non può esistere

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Alessandro Impagnatiello, il fidanzato omicida di Giulia Tramontano, vuole suicidarsi. Questo è quanto ha riferito lui stesso al gip, il giudice per le indagini preliminari, che ne ha confermato l’arresto: «Togliermi la vita è l’unica forma di pentimento» avrebbe detto. Di certo, una scelta di comodo, per chi sa di aver distrutto la vita di una persona, del suo bambino e di un’intera famiglia. L’atto codardo di chi non sa vivere.

Alessandro Impagnatiello, il fidanzato omicida di Giulia Tramontano, vuole suicidarsi

Alessandro Impagnatiello ha 30 anni ed ha confessato di aver ucciso la fidanzata Giulia Tramontano, 29enne incinta di sette mesi del suo bambino. Facile dire, ora, che «l’unica forma di pentimento che abbia un senso è togliermi la vita». Facile pensare che, col senno di poi, il pentimento si manifesti sotto forma di suicidio, togliendo quello che a sua volta ha tolto alla proverà Giulia Tramontano. Facile, molto facile. Più difficile è imparare a vivere, a sapersi confrontare, nel mondo più sincero, onesto ed educato possibile.

Giulia Tramontano
Giulia Tramontano

Le parole dell’avvocato di Alessandro Impagnatiello e l’omicidio di Giulia Tramontano

L’avvocato di Alessandro Impagnatiello ha riferito, al termine dell’interrogatorio di convalida del fermo nel quale il barman ha nuovamente confessato l’omicidio, la frase del suicidio. Pare che abbia aggiunto particolari riguardanti l’ultima fase dell’accoltellamento, negando la premeditazione. Buon per lui, ma l’accusa di omicidio volontario, aggravato dalla premeditazione (perché sì, per il gip la premeditazione c’è), dall’occultamento di cadavere e dall’interruzione di gravidanza non consensuale, lo costringerà ad un processo con esito quasi scontato e pena alquanto lunga e dolorosa. Almeno per la sua psiche, perché è difficile immaginare che uno possa convivere senza problemi con l’omicidio della propria fidanzata e del suo possibile figlio o figlia in arrivo. Senza considerare che, per i pubblici ministeri Alessia Menegazzo e Letizia Mannella, Alessandro Impagnatiello aveva già deciso di uccidere la 29enne prima che questa tornasse a casa, come dimostrerebbero, fra i vari elementi raccolti dagli investigatori, le stringhe di ricerca sul web alle 19 di sera di sabato 27 maggio con le parole-chiavi “ceramica bruciata vasca”.

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Giulia Tramontano
Giulia Tramontano

Il racconto di Impagnatiello, la visione horror della fine della storia con Giulia Tramontano 

Impagnatiello avrebbe inoltre raccontato che durante la lite nata dopo che lei aveva scoperto il tradimento con un’altra donna rimasta anche lei incinta prima di interrompere la gravidanza, Giulia Tramontano si sarebbe colpita al collo con un coltello:  «Le dicevo che era finita e che doveva riposarsi» avrebbe detto. Come a voler dimostrare di non essere un mostro. Operazione, ovviamente, fallita.

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