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17. 05. 2024 06:57

La notizia, Trenord non è un disastro

«Noi non siamo gli unici responsabili»

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C’è chi la prenderà come una battuta, che come una provocazione; ma la sintesi è che sì, Trenord non è un disastro. La cruda verità, che viaggia diametralmente agli antipodi rispetto a quanto si percepisce dalle continue lamentele dei pendolari quotidiani, è che internamente all’azienda non pensano che il servizio sia un disastro.

Trenord non è un disastro, parola di Marco Piuri 

A rilanciare l’ipotesi è addirittura Marco Piuri. Non uno qualsiasi, ma l’amministratore delegato dell’azienda. Il quale, qualche giorno fa, aveva precisato: «Trenord non è un disastro e noi non siamo gli unici responsabili. Ognuno faccia la propria parte». Parole, quelle del 63enne manager, che dovrebbero far riflettere. Soprattutto alla luce, come detto, delle continue lamentele da parte dei viaggiator. Quel che fa specie è che iMarco Piuri è a capo dell’azienda da settembre 2018: possibile che in questi ultimi cinque anni non abbia visto un barlume di negatività nell’operato dell’azienda che coordina? 

trenord artigiano in fiera 2022

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Trenord non è un disastro, ma tutti l’hanno presa a cavallo di battaglia a livello politico

Trenord non è un disastro, sentenzia Piuri. Sarà, ma allora viene da chiedersi: perché tutti l’hanno presa a cavallo di battaglia a livello politico, nelle recenti elezioni regionali che hanno visto la riconferma del Governatore uscente, Attilio Fontana? Tutti a sparare a zero su Trenord, «un’azienda da ribaltare», ma anche «un servizio da mettere a gara».  Unica azienda che è stata capace di mettere d’accordo tutta l’opposizione (incredibile!), dal Partito Democratico fino al Movimento Cinque Stelle e Azione. Alla fine, però, a trionfare alle elezioni sono stati coloro che in questi cinque anni hanno governato e, di fatto, gestito l’azienda di proprietà per metà di Fnm (che fa capo proprio al Pirellone) e per metà a Trenitalia (quindi allo Stato).

Trenord non è un disastro: ma ora cosa accadrà?

Piuri sentenzia: Trenord non è un disastro. Ma c’è da chiedersi che cosa accadrà ora. La società pagherà alla Regione 8,5 milioni di euro di penali per non aver rispettato nel 2022 tutti gli standard previsti dal contratto di servizio. Soldi su soldi, beffe su beffe. Come quella della richiesta del rimborso, rivolta ai cittadini, per biglietti pagati nel 2022 tramite PayPal e mai arrivati: «Le responsabilità non sono imputabili solo a Trenord – aveva precisato ancora l’amministratore delegato Marco Piuri – e comunque l’indice di puntualità è dell’84 per cento, in aumento rispetto al 78 del 2018».

Passante Ferroviario a Milano Milano-Mortara

Trenord non è un disastro ed è puntuale, ma le corse cancellate?

Trenord non è un disastro ed è puntuale, ma le corse cancellate? Piuri dice che sono stati «solo» 14 mila quelle soppresse per colpe imputabili a Trenord. Perché poi lì ci si addentra nel ginepraio dell’inaffidabilità dell’infrastruttura, del traffico dei pendolari (imprevedibile, s’intende), tratte a binario unico e così via. Dunque, qual è la soluzione? C’è chi vorrebbe mettere un bando per la gestione di Trenord, ma al pendolare questo importa? La risposta è ovvia; e, oltretutto, guardando il servizio di Frecciarossa e Italo, viene il sospetto che, forse, i treni che costano meno interessano relativamente davvero molto poco.

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