Una ghiotta novità per chi ama il genere, a Milano arriva una nuova scuola del rock che si preannuncia elettrizzante. Soprattutto perché cercherà di aprire questo genere, il rock appunto, anche ai più giovani, a coloro che hanno potuto conoscerlo tramite i Maneskin, band fenomeno del momento.
A Milano arriva una nuova scuola del rock, tutti i dettagli
A Milano arriva una nuova scuola del rock e ad ospitarla non poteva che essere il nuovo Hard Rock Cafè Milan, la sede meneghina della catena internazionale di locali che fa del rock il suo marchio di fabbrica. La scuola, che si chiamerà per l’appunto School of Rock, sarà un’opportunità di far scoprire a piccoli e adolescenti il mondo della musica rock, insieme ovviamente alla storia di Hard Rock Cafe, attraverso lezioni divertenti e interattive.
Il programma di insegnamento, a Milano arriva una nuova scuola del rock
Il programma di insegnamento è finalizzato alle classi delle scuole elementari e medie e spazia da video che riguardano la storia di Hard Rock ad approfondimenti più specifici sulla storia del rock’n’ roll, dagli anni 50 ad oggi, con focus specifici sugli artisti che più hanno lasciato il segno. La lezione termina poi con un quiz per tutti gli studenti, seguito da un pranzo tutti insieme al Cafe dove verrà rilasciato, infine, un attestato di partecipazione.
A Milano arriva una nuova scuola del rock, Leonardo Follieri il coach
Le lezioni, dopo l’esperienza positiva di Firenze, saranno tenute da Leonardo Follieri, giornalista musicale e videomaker, coordinatore di redazione e di produzione di Jam TV, il sito che prosegue il discorso avviato dallo storico magazine Jam, dedicato ad appassionati di rock e dintorni: «La storia della musica non è solitamente inclusa nei programmi scolastici, ma è fondamentale per i giovani apprendere i punti cardine che ci hanno condotto alla scena culturale odierna – commenta Giampiero Pelle, CEO di Hard Rock Cafe Milan -. La musica Rock, nello specifico, ha giocato un ruolo molto importante nelle grandi rivoluzioni culturali del secolo scorso e ci piacerebbe riuscire a trasmettere tutto questo alle nuove generazioni».
