14.7 C
Milano
07. 05. 2024 02:25

Milano Pride, diritti e orgoglio al centro del weekend: «Questa città c’è e ci sarà sempre»

Un fine settimana all’insegna di dibattiti e spettacoli, dalla scenografica parata di domani al concertone finale all’Arco della Pace. La città si conferma in prima linea

Più letti

Da evento di nicchia, di anno in anno il Milano Pride è diventato un appuntamento sempre più importante, atteso da un’ampia fetta di milanesi che vuole difendere la parità di diritti, rifiutare le discriminazioni e divertirsi con una grande festa.

Milano Pride, parata e concerto

Domani il mese dedicato all’orgoglio LGBTQIA+, allargato a temi come la tutela dei diritti dei migranti e delle persone con disabilità, culminerà domani con la parata, che alle 15.00 dalla Stazione Centrale arriverà fino all’Arco della Pace, dove si terranno interventi e, a seguire, un mega concerto con artisti che vanno da Baby K a Malika Ayane, dai Coma_Cose ad Ariete, passando per Orietta Berti, con la conduzione di Marta Pizzogallo, Alessio Viola, Elena Di Ciocco, Paolo Camilli, Victoria Cabello. Sul palco sono attesi anche interventi di Daniele Gattano, Debora Villa, Valentina Petrillo, Stefania Rocca, Francesca Cavallo e Simone Alliva.

malika ayane
Malika Ayane

Milano Pride, gli organizzatori

Il Milano Pride è organizzato da CIG Arcigay Milano, in collaborazione con le altre associazioni del Coordinamento Arcobaleno, il coordinamento delle associazioni LGBTQIA+ di Milano e Città Metropolitana, con il patrocinio della Commissione Europea, della Città Metropolitana di Milano, del Comune di Milano e con altri Comuni dell’hinterland. Fino a oggi il quartiere arcobaleno per eccellenza, Porta Venezia ospita le Pride Square: tre piazze dove si concentrano eventi, dibattiti, installazioni artistiche. Si tratta di piazza Santa Francesca Romana, piazzale Lavater e piazza Bellintani.

Le tre parole di oggi? Scoprile in newsletter!

L’evento conclusivo del Pride Month è Sempre liber3 – Pride on Stage 2023: domenica alle 20.30 al Teatro Elfo Puccini si terrà una serata dedicata al mondo queer, in collaborazione con Alchemico 3: teatro, danza, musica e stand up. Si tratta di una staffetta intergenerazionale di attivisti che si passeranno il testimone sul palcoscenico.

Milano Pride, parla l’organizzatrice Alice Redaelli

Milena Sicuro

«Credo che mai, come quest’anno, tutto quello che abbiamo costruito in questi anni stia diventando non solo sinonimo di movimento, ma anche di trend – spiega a Mi-Tomorrow Alice Redaelli, presidente di CIG Arcigay Milano.- Questo è un passo importante per noi, perché nasciamo da una piccola rivoluzione negli anni Settanta, come segno di rivendicazione e di ribellione, per dare voce ai nostri diritti e per contrastare quelli che erano i soprusi dell’epoca. Oggi cambiano le modalità, come cambia il contesto sociale. L’importante, però, è esserci».

Partecipazione è, dunque, la parola chiave.
«Noi prendiamo spunto dai Pride di stampo europeo e occidentale, da sempre ampiamente partecipati, ed esistono Paesi nel mondo in cui sono ancora vietati, purtroppo. Esserci al Pride è l’unico modo che abbiamo per toccare l’opinione pubblica, ci poniamo nell’ottica di responsabilità nel dare voce a chi ha bisogno, e quest’anno lo faremo chiamando con noi due delegazioni».

Provenienti da?
«La prima dal Nordafrica, in cui vige una situazione emergenziale e arretrata, la seconda dalla Cecenia, con cui ci sarà modo di approfondire la tematica legata ai campi di concentramento in cui sono state relegate molte minoranze».

Alice Redaelli
Alice Redaelli

Regione Lombardia ha negato il patrocinio alla manifestazione.
«Lo scorso 7 giugno il Consiglio regionale ha bocciato la mozione discussa per delegare un rappresentante dell’aula consigliare a partecipare al nostro Pride, indossando la fascia istituzionale, ma in realtà avevano negato il patrocinio già a maggio. Credo che si debba adempiere al ruolo istituzionale che si ricopre per la propria cittadinanza. Eppure, la cosa mi sorprende perché sono ben 51 i Pride presenti sul territorio lombardo, ampiamente attivo sull’argomento, senza dubbio».

E Milano?
«La città ha sempre avuto da dire, facendo sentire fieramente la sua voce. Nel tempo ha dimostrato fermento, vitalità e cultura. Ha fatto la storia, anche da apripista rispetto ad altre realtà locali».

Cosa rende speciale organizzare un Pride qui?
«Ogni pride è importante, ha la sua particolarità, che punta a promuovere il meglio del proprio territorio, e sottolinea un aspetto a cui tengo molto, quello della sensibilizzazione di contesti più complessi, fossilizzati negli stereotipi di una società patriarcale. Ciò che contraddistingue Milano è la sperimentazione, qui si prova tutto e poi, se funziona, lo si emula altrove. Fare il Pride qui è una manifestazione di affetto ricambiato, la città c’è e ci sarà sempre».

Quale crescita avere registrato in termini di presenze?
«In più di dieci anni siamo passati dai 35mila ai 300mila, un risultato entusiasmante».

E voi, in quanti siete?
«L’organizzazione passa da una ventina di persone, che diventano un centinaio a ridosso della manifestazione».

In questo contesto hanno operato anche diversi attivisti riconosciuti a livello nazionale.
«Figure come Mario Mieli e Corrado Levi hanno scritto pagine importanti negli anni Settanta e Ottanta, il loro operato ha cambiato gradualmente il tessuto sociale e culturale del nostro Paese. Ma nel grande come nel piccolo, lo stesso lavoro viene compiuto gradualmente anche dai volontari negli sportelli di aiuto e nelle scuole».

Come ve ne occupate?
«La nostra associazione apre la possibilità ai volontari di diventare figure di ascolto per Pronto, il servizio di accoglienza LGBTQIA+: operiamo sia sulla linea telefonica, al numero 02.54.12.22.27, sia sulla casella di posta elettronica, mailamica@arcigaymilano.org. I nostri volontari sono attivi sette giorni su sette».

Quali storie vi raggiungono?
«I contatti sono decine al mese e includono tante storie diverse: da chi ha bisogno di aiuto concreto a chi solo trenta minuti di ascolto, ci sono tanti giovani ma anche tanti omosessuali, in là con gli anni, soli – ed il tema della solitudine di queste persone andrebbe approfondito -. Una storia su tutte mi ha colpito, quella di una persona che è venuta a trovarci una domenica pomeriggio, nella nostra sede in via Bezzecca 3, per abbracciarci e ringraziarci dell’aiuto dato in un momento delicato. La sua stretta di mano ci ha dato modo di capire che quello che facevano era giusto».

Milano Pride, 5 dibattiti da seguire

ECO-QUEER: STESSO PIANETA, STESSI DIRITTI

Alle 17.00

Piazza Santa Francesca Romana

LA PERSECUZIONE DELLA COMUNITA’ QUEER NELLA CECENIA DI KADIROV

Alle 19.00

Piazza Santa Francesca Romana

DIVERSAMENTE LEADER (con Elly Schlein e Natascia Maes)

Alle 20.00

Piazza Lavater

WHAT CAN THE EU DO FOR LGBTQIA+ PEOPLE IN ITALY?

Alle 21.00

Piazza Santa Francesca Romana

UN DIALOGO ARCOBALENO ATTRAVERSO IL MEDITERRANEO

Alle 22.00

Piazza Santa Francesca Romana

In breve

FantaMunicipio #28: immobili a Milano, serve un freno alle speculazioni

Partiamo da una bella notizia per gli immobili a Milano. Il borgo di Cascina Selvanesco non potrà essere venduto...