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27. 04. 2024 12:17

Milano Ristorazione, ennesimo caso: chiodo nell’insalata, verifiche in corso

L'ultimo episodio nella scuola elementare di via Ariberto in una mensa gestita da Milano Ristorazione, la società al 99% dal Comune

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Un chiodo nell’insalata di patate in un piatto di un bambino di una scuola. E’ successo ancora una volta a Milano nella scuola elementare di via Ariberto nella mensa gestita da Milano Ristorazione, la società del Comune.

Milano Ristorazione ancora sotto accusa: chiodo nell’insalata

Il chiodo (o la vite, indagini in corso) sarebbe stato trovato conficcato nell’insalata di patate, il Comune sta ora facendo delle verifiche. Si tratta dell’ennesimo caso in poche settimane di un corpo estraneo trovato nel cibo degli alunni. Ci sono già stati infatti ritrovamenti di corpi estranei nel pane, tra cui del vetro, su cui la procura di Milano ha aperto una indagine. Mentre in un’altra occasione un’insegnante ha trovato un coleottero nel suo cibo. Lo scorso anno invece un bambino aveva trovato un bullone nel panino del pranzo al sacco.

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26/03/2024 – Per parlare seriamente di Milano Ristorante bisogna conoscere i fatti. Proviamo a fare ordine. 17 marzo 2023, istituto comprensivo Rinnovata Pizzigoni: un bambino trova un bullone in un panino. Al fornitore viene data una sanzione di 750 euro. L’allora presidente di Milano Ristorazione, Bernardo Notarangelo, lasciato solo dal Comune di Milano di fronte al tribunale mediatico, si assume tutta la responsabilità e si dimette.

Passa un anno. Stavolta le date sono due, 28 febbraio e 4 marzo 2024: nel primo caso si tratta ancora della scuola Rinnovata Pizzigoni, nel secondo è l’istituto comprensivo Cesare Cantù. Vengono ritrovati pezzi di vetro (e non di plastica come inizialmente ipotizzato) nel pane. A seguito di questi ritrovamenti è partita un’inchiesta della procura di Milano. Risulta indagato il legale rappresentante dell’azienda che forniva il pane: l’ipotesi di reato è commercio di sostanze alimentari nocive.

Passano pochi giorni. 6 marzo, scuola San Giacomo: un’insegnante trova nei bocconcini di pollo con crema di verdure miste «un insetto da campo appartenente all’ordine dei coleotteri (non una blatta, ndr) la cui presenza è attribuibile alla verdura a produzione integrata», scrive Milano Ristorazione in un comunicato. Le analisi di Ats e dei Nas commissionate da Milano Ristorazione nella cucina dove è stato preparato il piatto hanno riscontrato che le procedure dell’azienda sono corrette.

Milano Ristorazione, la risposta dal Comune

Sala non ci ha girato intorno: si è scusato perché «questi fatti non sono all’altezza della città». Una comunicazione abbastanza spicciola che porta a galla un grosso problema di Milano Ristorazione in queste settimane: manca un soggetto capace di comunicare con l’esterno. L’ex presidente Notarangelo fu abbandonato dalla comunicazione di Palazzo Marino che, un anno dopo, ripete gli stessi errori. La Food Policy del Comune di Milano è in mano, dal 2017, alla vicesindaco Anna Scavuzzo: dopo il suo intervento in Consiglio Comunale le opposizioni hanno chiesto le sue dimissioni. Ingiustificate ma sintomatiche di un vuoto mediatico che il Comune non sta gestendo, lasciando Milano Ristorazione in balia degli eventi.

Il sindaco di Milano, Beppe Sala
Il sindaco di Milano, Beppe Sala

«Non c’è garanzia che, attraverso una gara, la situazione possa migliorare. Credo che non si possa suddividere il servizio in tanti fornitori, perché diventa anche peggio. Punterei sul fatto di verificare quello che è successo, anche perché non posso sapere se è proprio responsabilità di Milano Ristorazione o dei fornitori», sempre le parole del Sindaco Sala alla richiesta, specialmente di un gruppo di genitori, di sostituire Milano Ristorazione con un’altra azienda.

In concreto, cambiare Milano Ristorazione significherebbe affidare il servizio a dei privati tramite un bando pubblico. La selezione avverrebbe per qualità e offerta economica migliore per il Comune di Milano. Da capire chi e quanti nuovi fornitori servirebbero: la filiera di produzione è talmente ampia che non sono molte le aziende che potrebbero sostenerla.

Milano Ristorazione, parola all’insider: «Io, ex dipendente, vi dico che è un sabotaggio»

Conosce le dinamiche di Milano Ristorazione ben prima delle ultime cronache, per questo abbiamo raccolto il punto di vista di una ex dipendente (che ci ha chiesto di mantenere l’anonimato): «Troppi pasti nelle cucine, troppi trasporti da prevedere»
Nelle ultime settimane Milano Ristorazione è finita in mezzo alla tempesta. Per indagare come lavora l’azienda, abbiamo raccolto il punto di vista di una ex dipendente (ci ha chiesto di mantenere l’anonimato) che conosce le dinamiche dell’azienda ben prima delle ultime cronache.

«Per la mia esperienza, sarebbe da pubblicare la denuncia (in riferimento all’inchiesta in corso sul caso del pezzo di vetro dentro un panino, ndr) anche in termini di trasparenza e di rispetto verso l’utenza ed il panificio – racconta -. Molti di noi hanno i bambini a scuola come utenti, purtroppo quello che possiamo osservare è che nonostante il gran lavoro che viene fatto Milano Ristorazione è esposta male. Le nostre cucine sono pulite e l’azienda è sempre esposta a controlli di ATS e Nas. Se si mangia male come sottofondo di opinione di tutti dipende solo da un fattore: i lavoratori sono pochi per la mole di lavoro, spesso anziani e i nuovi non hanno la forza di adattarsi vista l’esposizione in termini di responsabilità». Una ricostruzione che punta il dito sulla capacità organizzativa del personale di Milano Ristorazione.

Un’altra ipotesi che viene portata a galla da chi ha lavorato dentro Milano Ristorazione riguarda la dimensione del servizio offerto dalla partecipata dal Comune. Stiamo parlando di un’azienda che gestisce 15mila pasti al giorno in oltre 400 mense, se solo facciamo riferimento al mondo scolastico. L’ex dipendente rilancia: «Facciamo troppi pasti nelle cucine e di conseguenza abbiamo troppo trasporto da fare durante le giornate». Elementi che lasciano pensare a un servizio sì di qualità, ma distribuito su troppe strutture. La diretta conseguenza sono porzioni scarse, come spesso hanno segnalato anche i genitori degli studenti delle scuole milanesi.

Milano, Ristorazione, l’ipotesi della guerra commerciale

Rimane il mistero dei ritrovamenti degli oggetti dentro il cibo. L’ipotesi più accreditata, secondo la nostra fonte, è quella del sabotaggio: «Sarebbe interessante sapere se i panini sono stati smontati tutti quel giorno. E per tutti significa sequestrare e verificare uno ad uno i panini resi. Fantapolitica o no, stiamo parlando di una partecipata del Comune esposta politicamente… Sapere di questi aspetti sarebbe fondamentale per sostenere se c’è del comodo nel gettare fango su Milano Ristorazione o sul panificio. Fare saltare un contratto a una ditta è pur sempre una guerra commerciale… sleale o no che sia, questo è».

Il bullone trovato in un panino un anno fa
Il bullone trovato in un panino un anno fa

Un sabotaggio interno a Milano Ristorazione o esterno legato al fornitore del pane, un’ipotesi ancora tutta da accertare: «Per fortuna nessun bambino o adulto si è fato male a pranzo, intanto però c’è chi potrebbe rimanere a casa, almeno chi lavora al panificio. Capisci cosa significa perdere un cliente come Milano Ristorazione?». Per questo l’inchiesta della procura di Milano, al momento, vede indagato il legale rappresentante dell’azienda che forniva il pane: l’ipotesi di reato è commercio di sostanze alimentari nocive. Milano Ristorazione non risulta indagata.

Come lavora Milano Ristorazione

La filiera di produzione di Milano Ristorazione è un sistema collaudato che non ha mai avuto grossi problemi. L’azienda partecipata al 99% dal Comune acquista le materie prime tramite fornitori scelti con singole gare d’appalto in base al criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Un primo dato di fatto è la concorrenza in queste gare: sempre bassa, quasi sempre al massimo ci sono due offerte fra cui scegliere.

I fornitori consegnano le materie prime in 24 centri di cucina (due sono in ristrutturazione) di Milano Ristorazione: si tratta di grosse cucine dove vengono preparati gli ingredienti e sigillati i piatti. Da qui, con automezzi e mezzi refrigerati, i pasti vengono trasportati negli istituti. Ad accogliere i piatti ci sono le scodellatrici, le “bidelle delle mense”: a loro spetta il compito di aprire i termobox del cibo, smistarlo e consegnarlo ai bambini all’ora di pranzo.

Tutte la filiera di Milano Ristorazione è sottoposta al continuo controllo dell’Agenzia per la Tutela della Salute di Milano (ATS), dei Nuclei Antisofisticazioni e Sanità dell’Arma del Carabinieri (NAS) e dell’Unità di Controllo del Comune di Milano. La stessa azienda ha un Sistema di Gestione Integrato interno.

Si tratta di una serie di azioni preventive pianificate a garantire la sicurezza di tutta la filiera, tra cui audit ai fornitori e presso le cucine, verifiche sulle materie prime e analisi microbiologiche e chimiche su materie prime e prodotti finiti. In più, ogni scuola può eleggere una commissione mensa composta da almeno due genitori o nonni di studenti. Loro possono andare a mangiare a sorpresa insieme a figli o nipoti per verificare la qualità del cibo e dei prodotti, il gradimento dei bambini e la pulizia degli ambienti e arredi. Dopo ogni sopralluogo affidano il loro giudizio a un questionario di valutazione. Un problema riguarda la presenza non capillare delle commissioni mensa, soprattutto nelle zone periferiche di Milano.

Come sta in piedi Milano Ristorazione? Anzitutto, tramite il sostegno del suo azionista di maggioranza, ovvero il Comune di Milano: nel 2022 ha ricevuto 63 milioni per la refezione scolastica. Una cifra coperta solo in parte dalle rette delle famiglie. L’affidamento del lavoro a Milano Ristorazione avviene con un contratto di servizio: l’ultimo è stato firmato nel dicembre 2022 e sarà valido per i prossimi 20 anni. Per quanto riguarda le manutenzioni, nell’ultimo bilancio è stato previsto un fondo volto alla riqualificazione degli ambienti di somministrazione e consumo dei pasti. Il valore? Quattro milioni di euro.

Milano Ristorazione, partita la petizione dei genitori contro la società

L’obiettivo della sottoscrizione è già stato ampiamente raggiunto. Sono oltre 3.000 le firme digitali che ha raccolto la petizione Cambiamento del fornitore del servizio mensa nelle scuole di Milano. Gli organizzatori, che si identificano come “I genitori dei bambini e ragazzi di Milano”, «chiedono a gran voce che il Comune di Milano prenda provvedimenti nei confronti di Milano Ristorazione, […], e che inizi seriamente a valutare una diversa società per la fornitura del servizio mensa».

Un messaggio forte partito l’11 marzo 2023, una settimana dopo il terzo e ultimo caso di “cibo contaminato”. Era il caso del coleottero nei bocconcini di pollo con crema di verdure miste di un insegnante alla scuola San Giacomo. Sono numerosi anche gli appelli social dei genitori che in queste ultime settimane si definiscono «preoccupati per la salute dei figli, visti i recenti episodi incresciosi accaduti nelle mense scolastiche servite da Milano Ristorazione. […] Confidiamo nel lavoro che stanno svolgendo i Nas e le autorità giudiziarie; tuttavia, non vogliamo e non possiamo rimanere in silenzio di fronte a questi avvenimenti».

Un appello al cambiamento che passa necessariamente, secondo i genitori dei ragazzi delle scuole di Milano, dall’affidamento del servizio a un nuovo gestore: «Questi episodi sono solo l’ultima goccia nel mare di incapacità di Milano Ristorazione di fornire un servizio adeguato, da anni i nostri figli si lamentano della qualità del cibo offerto e vi trovano corpi estranei. E’ ora di cambiare».

Milano Ristorazione, i dati

83mila pasti al giorno, 15milioni all’anno

839 dipendenti, 122 furgoni, 22 automezzi refrigerati

2000 e oltre scodellatrici

2000 diete sanitarie proposte

24 centri di cucina (2 in ristrutturazione)

418 refettori pubblici serviti: cui 151 primarie, 203 scuole d’infanzia comunali e statali, 56 secondarie di primo grado, 8 tra clienti terzi refrigerati, cooperative sociali e scuole private

68 scuole private

187 i nidi d’infanzia serviti

5 case vacanze

3 Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA)

16 Centri Diurni Disabili (CDD)

9 Punti di prenotazione pasti per utenti a domicilio, Servizi Sociali Professionali Territoriali

1 centro di accoglienza notturno

+137 mila euro ultimo bilancio

-5 milioni di euro di nel 2020 durante la pandemia

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