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18. 05. 2024 17:27

Palazzina liberty di via Crema, Sgarbi scende in campo: «Procederò per vie legali»

Continua a far discutere l'abbattimento della palazzina liberty di via Crema

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Continua a far discutere l’abbattimento della palazzina liberty di via Crema, edificio del 1926 sprovvisto di vincoli. In particolare, oltre ai cittadini, ad alzare la voce ci ha pensato Vittorio Sgarbi, sottosegretario alla Cultura. «Sono indignato, arrabbiatissimo: mi vergogno io per la Soprintendenza, per il Comune, per Milano».

Palazzina liberty, le parole di Sgarbi

«Io non ne sapevo niente: ho chiamato subito Emanuela Carpani della Soprintendenza, che è persona seria, e mi ha risposto che non avevano strumenti sufficienti per intervenire. L’intera palazzina non era considerata di pregio tale da avere un vincolo, ma non mi risulta che siano stati staccati e preservati neanche i graffiti. Mi sembra che le ruspe abbiano distrutto tutto. Adesso farò le dovute verifiche e poi procederò per vie legali nei confronti di chi ha commesso questo scempio. Sarò implacabile».

Vittorio Sgarbi
Vittorio Sgarbi

Palazzina liberty, le leggi

«Le leggi per tutelare il nostro patrimonio storico ci sono e se non sono sufficienti dobbiamo migliorarle, potenziarle. Ma in un caso come questo bisognava comunque intervenire, non si può distruggere la memoria storica di un luogo. Una città civile come Milano non può tollerare una cosa del genere: è come buttare giù Palazzo Bagatti Valsecchi, come distruggere una poesia di Pascoli».

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La storia della palazzina liberty

A Milano la famosa palazzina di via Crema angolo piazza Trento è stata demolita dalle ruspe nella giornata di domenica 23 aprile 2023. Residenti della zona e non si dicono «tristi e delusi» per quanto successo. Turisti e milanesi non potranno più ammirare l’affascinante edificio liberty datato 1926 che portava la firma dell’architetto Lorenzo Salvini. Ora qui si trovano solo macerie.

«È una vergogna», dicono gli abitanti della zona. La palazzina di via Crema «era bellissima e l’hanno abbattuta», si lamentano in molti. «Siamo molto arrabbiati, ma ormai purtroppo non c’è più niente da fare. Tutti i nostri interventi e le iniziative promosse al quartiere per salvare l’edificio sono stati inutili. Le nostre richieste non sono state ascoltate. È davvero un peccato».

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