Da sabato 1° luglio Bologna è la prima grande città italiana che ha istituito il limite di 30 km/h sulle strade urbane, con l’eccezione di quelle a scorrimento rapido. Sul modello delle principali città europee, anche se le sanzioni non scatteranno prima del 2024. Adesso la palla passa al Sindaco Sala: quando sarà l’ora di Milano?
Bologna città a 30 km/h: il confronto con Milano
L’obiettivo, come ha detto il sindaco di Bologna Matteo Lepore, è azzerare la mortalità stradale. Il Comune ha stanziato 24 milioni per lavori che riguarderanno segnaletica e miglioramento dei marciapiedi, ha dimostrazione delle intenzioni della Giunta.
A gennaio il Consiglio comunale di Milano ha dato l’indicazione di procedere verso l’istituzione del limite di 30 km/h in città. Il Sindaco Sala aveva raccolta l’idea ma aveva rimandato sulle conclusioni: «Milano a 30 km/h non può essere l’unica soluzione. Va verificato, e gli uffici ci stanno lavorando, dove si può applicare: non su tutta la città. Ad oggi non so dire se è realistico immaginare il 1 gennaio 2024», aveva spiegato Sala.
Milano a 30 km/h: cosa ne pensano i cittadini e cosa serve (veramente) alla città
Chi abita a Milano, a grandi linee, concorda sul fatto che sia necessario rendere la città più sicura per coloro che si spostano su mezzi «leggeri», fanno sapere gli esperti di Ipsos che hanno elaborato i dati del sondaggio. Nonostante ciò però, l’ipotesi di una Milano 30 all’ora viene bocciata da un residente su due. O meglio, il 49% degli intervistati si è detto contrario all’idea.
L’idea ventilata dall’amministrazione comunale milanese di imporre il limite di velocità in tutta la città ha un solo ed unico scopo: ridurre la mortalità cittadina. Non è degno di una grande città come Milano se ogni mese siamo costretti a raccontarvi di tragici eventi mortali: fra ciclisti e pedoni, spesso la città è un far west in mano agli automobilisti. Andare più piano rallenterà la produttività milanese? Si uscirà di casa dieci minuti prima, con buona pace dei ritardatari.
