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21. 05. 2024 17:17

Francesco Alberoni è morto, Milano in lutto per la scomparsa del sociologo dell’amore

Si è spento lunedì sera al Policlinico dove era ricoverato da alcuni giorni per una complicazione

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Milano è in lutto per la scomparsa di Francesco Alberoni, il sociologo dell’amore nato nella provincia di Piacenza, a Borgonovo Val Tidone, ma legatissimo al capoluogo lombardo dove ha studiato, lavorato, vissuto e, infine, è morto, all’età di 93 anni. Si è spento lunedì sera al Policlinico dove era ricoverato da alcuni giorni per una complicazione sopraggiunta durante una terapia alla quale era sottoposto per problemi renali.

Alberoni

Francesco Alberoni, la vita

Dopo aver studiato al liceo scientifico Respighi di Piacenza si trasferì a Pavia, dove fu allievo del Collegio Cairoli e si laureò in medicina, prima di proseguire a studiare e a lavorare nella Milano che tanto lo ha amato. Nella sua lunga carriera è anche stato membro del consiglio di amministrazione e consigliere anziano facente veci di presidente della RAI nel 2005 oltre che rettore dello IULM dal 1997 al 2001.

 

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Francesco Alberoni, l’intervista a Mi-Tomorrow

A Mi-Tomorrow, poco più di un anno fa, aveva parlato della condizione della donna, di parità, di processi lunghi e ancora in corso. Sempre con grande trasporto, signorilità, passione. «Non siamo arrivati a una parità tra uomo e donna perché questi cambiamenti hanno tempi lunghi, questo di cui parliamo è un processo storico partito 30 anni fa, è stata una rivoluzione. Non solo il femminismo ha concorso alla revisione del rapporto maschio-femmina e di tutta la famiglia: si è distrutta la struttura su cui dominava il maschio».

Le parole di Francesco Alberoni

«Gli uomini sono in difficoltà perché sono cambiati i valori. Basti pensare ad uno sport violento come la boxe che negli anni ‘50 e ‘60 aveva un grande successo – in quanto incarnava la violenza, il gusto della competizione che sono valori maschili – che oggi ha perso. Le donne sono state capaci di vivere una grande trasformazione acquisendo valori notevoli, senza perdere la loro identità. Milano è più avanti di altre città? Assolutamente sì perché è una città internazionale, è la più europea d’Italia».

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