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25. 04. 2024 16:08

Il futuro di Corvetto, parla l’assessore Maran: «Prossimo obiettivo: abbattere il cavalcavia»

L'assessore alla Casa di Milano, Pierfrancesco Maran, racconta le prospettive dei quartieri milanesi e non abbandona un vecchio sogno

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«Insieme a Calvairate, Corvetto si candida a diventare il quartiere simbolo di questo decennio un po’ come lo sono stati Porta Nuova e CityLife». Ne è convinto Pierfrancesco Maran, direttore d’orchestra dello sviluppo urbano di Milano nella prima giunta di Beppe Sala, ora assessore alla Casa con la delega sui quartieri.

Futuro di Corvetto, parla Maran

Nessuna sorpresa dal risultato del sondaggio di Mi-Tomorrow?
«Corvetto è senz’altro una delle aree di maggior interesse dei prossimi anni, non solo in vista delle Olimpiadi 2026, ma anche per alcune scelte di fondo che sono state già fatte».

Ad esempio?
«Il trasloco degli uffici comunali in via Sile rappresenta uno snodo cruciale. Corvetto, infatti, rischiava di rimanere schiacciato tra lo Scalo Romana, dove ci sarà il Villaggio Olimpico, e Rogoredo, dove sorgerà l’Arena. Ci voleva una miccia pubblica che noi abbiamo messo e che sta già offrendo un contributo visibile per l’economia della zona».

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In che modo?
«Basti pensare a 400 persone in più che oggi pranzano nel quartiere. E ci aggiungo 5 milioni di lavori pubblici nelle strade intorno al polo comunale con lavori che partiranno nel corso di quest’anno».

corvetto  maran

Eppure c’è chi resta scettico tra residenti e commercianti del quartiere…
«Questo avviene sempre soprattutto alla vigilia dei grandi eventi, quando la gente dubita degli effetti positivi e delle ricadute sul territorio. Se prendiamo in considerazione Expo, è innegabile che i benefici sul quartiere si siano visti più dopo che prima. Al Corvetto stiamo preparando un cambiamento che sarà inclusivo e non sostitutivo di abitanti».

Con quale contributo della rete sociale?
«Questo è un aspetto fondamentale e connota fortemente il quartiere. C’è una quantità importante di associazioni e realtà che hanno voglia di attivarsi, di realizzare progetti, anche in chiave ambientale. E’ una grande risorsa per tutta l’area».

Cambierà volto anche la parte più popolare?
«Stiamo impostando il Villaggio Barzoni, grazie ai fondi del Pnrr. Concretamente avremo un centinaio di abitazioni che verranno profondamente riviste. Poi c’è l’intervento su piazza Ferrara che rappresenta simbolicamente il punto d’incontro tra la Corvetto delle case popolari e la Corvetto più “nobile”».

Cosa manca?
«Mi piacerebbe abbattere il cavalcavia. E’ chiaro che vi sono tante criticità dal punto di vista viabilistico, ma oggi quello è un blocco alla rinascita del quartiere e non possiamo pensare che resti lì ancora a lungo».

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