Ottenuto il via libera alle prime riaperture dal 26 aprile, ora la Lega va all’attacco per ottenere nuovi allentamenti il prima possibile. Il messaggio di Matteo Salvini è chiaro e alza la posta: «Ora togliamo il coprifuoco alle 22.00 e riapriamo anche i ristoranti al chiuso». Temi che sicuramente strizzano l’occhio a tutti quei locali pubblici che non possono sfruttare gli spazi all’aperto e che – in base alle indicazioni emerse venerdì scorso – dovranno attendere giugno prima di riaprire. Sul coprifuoco, invece, quello del leader del Carroccio è un chiaro segnale a quei ristoratori che potranno ripartire a fine mese, ma che inevitabilmente si vedranno “azzoppato” il servizio serale di cena con il rientro obbligato a casa dei clienti.
Confronto. Sembra difficile che le richieste di Salvini possano trovare accoglimento nel breve periodo. A confermarlo sono le parole del sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, certamente uno dei più “aperturisti” del fronte governativo: «I numeri non sono ancora così buoni da abbattere le restrizioni ed è presto per togliere il coprifuoco». Tuttavia, Sileri è fiducioso e assicura che le riaperture sono «irreversibili: non dovremo più temere di dover chiudere», visto che la campagna vaccinale avanza. Insomma, l’invito del sottosegretario è «a non correre sul coprifuoco», aggiungendo che «portare l’R0 di molto sotto lo 0,8 permetterà alleggerimenti».