Da lunedì 5 ottobre si torna tutti al lavoro in ufficio al Comune di Milano. Il direttore generale Christian Malangone ha inviato a tutti i responsabili le nuove disposizioni sullo smart working. «Il limite per ciascun singolo dipendente – si legge nel testo dell’amministrazione – è di sei giornate di lavoro agile al mese, utilizzabili sia con cadenza settimanale sia consecutivamente, previo accordo con i direttori di riferimento».
Proteste. La notizia non è particolarmente gradita alle rappresentanze sindacali. «In questo momento in cui c’è un aumento dei contagi – ha spiegato Stefano Mansi, Rappresentante per la Sicurezza della Rsu – arriva questa determina del Comune che è improvvida, soprattutto perché non è possibile mantenere la distanza di sicurezza in molti uffici. Il rientro così massivo dei dipendenti aumenterà i rischi di contagio. In molti uffici, come ad esempio, in via Bernina 12 sede dell’Urbanistica e dell’ Area Tecnica i corridoi sono stretti e gli ambienti angusti, questo rende difficoltoso il distanziamento tra i dipendenti».
Il sindacalista chiede che le scelte sullo smart working siano prese tenendo in considerazione i vari ambienti di lavoro. «Siamo l’unica azienda medio grande della città che fa rientrare i dipendenti – ha concluso -, le altre sono tutte in smart working»