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27. 04. 2024 10:40

Milano, da 40 a 80 euro l’ora per i medici che sostituiscono i gettonisti

Per affrontare la crisi la Regione aumenta i compensi. L'obiettivo è ridurre la dipendenza dalle cooperative esterne

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La Regione ha deciso di aumentare il compenso a medici e infermieri per cercare di risolvere l’annoso problema della mancanza di personale. Ma facciamo un passo indietro. Allo scorso primo di marzo, quando il bando organizzato dall’Asst Santi Paolo e Carlo per reclutare neuro-psichiatri infantili con contratto libero professionale è andato deserto. Nessun candidato si è presentato, lasciando vuoti importanti in questo settore cruciale della sanità.

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La carenza di personale sanitario

Un evento a sottolineare una tendenza preoccupante: i bandi precedenti, inclusi quelli per infermieri libero professionisti, non hanno prodotto i risultati sperati. Ad esempio, nonostante 80 infermieri si siano presentati per 82 posti disponibili, solo 50 sono stati considerati idonei dopo le verifiche. Questo si traduce in una carenza significativa di personale sanitario, mettendo a rischio la qualità dell’assistenza ospedaliera.

Il compenso dei medici da 40 a 80 euro l’ora, quello degli infermieri da 30 a 40 euro

Per affrontare questa crisi, Palazzo Lombardia ha adottato misure per rendere più attrattive le posizioni da libero professionista negli ospedali pubblici. Il nuovo decreto aumenta le tariffe offerte ai professionisti, con un incremento significativo per medici e infermieri. Ad esempio, il compenso orario per i medici salirà da 40 a 80 euro lordi, mentre per gli infermieri passerà da 30 a 40 euro lordi l’ora. Questo aumento sarà retroattivo, applicabile sia ai futuri bandi che a quelli delle scorse settimane.

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Ridurre la dipendenza dalle cooperative

L’obiettivo è ridurre la dipendenza dalle cooperative esterne di medici e infermieri negli ospedali pubblici. Tuttavia, la recente decisione del tribunale amministrativo di concedere una sospensiva della delibera regionale, riguardante il divieto di rinnovo dei contratti con le cooperative esterne, presenta una sfida aggiuntiva.

L’incertezza sulle strategie non risolve il problema

Sebbene la Regione abbia imposto alle strutture ospedaliere di non rinnovare automaticamente i contratti con le cooperative esterne, vi è ancora incertezza sulle strategie a lungo termine per colmare le carenze di personale. L’opzione di bandi per libero professionisti e convenzioni tra ospedali maggiori e centri più piccoli sembra essere una soluzione temporanea, ma non risolve completamente il problema. Infatti, alcuni ospedali hanno già adottato questa strategia, siglando convenzioni per “condividere” professionisti cruciali come neurologi, cardiologi e pediatri. Tuttavia, rimane da vedere se queste misure saranno sufficienti a fronteggiare la crescente domanda di assistenza sanitaria specializzata.

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