Numeri davvero bassi a Milano per quanto riguarda i medici di famiglia: sono pochi non solo quelli che ricoprono la professione al momento, ma anche coloro che hanno risposto al bando dell’Ats per ricoprirla. Si tratta infatti di una specializzazione che i giovani dottori sembrano non voler fare. A fronte dei 424 posti messi a disposizione, sono solo 48 le candidature arrivate. In sostanza, una candidatura ogni 10.
Medici di famiglia a Milano: cosa succede
Ugo Tamborini, segretario milanese dello Snami, il sindacato nazionale autonomo dei medici italiani, spiega che «il problema è che il nostro lavoro non vuole più farlo nessuno: è stato ridotto a mera burocrazia, con la parte clinica sempre più mortificata. I giovani che si approcciano a questo mestiere, spesso, lasciano dopo poco».
E ancora: «Il rapporto con l’utenza è sempre più difficile, e per ogni farmaco che entra sul mercato siamo costretti a compilare, in fase di prescrizione, schede su schede. Il problema non è solo milanese o lombardo, ma nazionale: servirebbe, da parte del legislatore, una ristrutturazione, sia economica sia operativa», osserva Tamborini.
I bandi per reclutare medici di famiglia vengono fatti da tutte le varie Ats regionali e non solo nel capoluogo ma lombardo, ma dove c’è necessità. Fanno parte di questi anche i posti come medici di continuità assistenziale (più comunemente noti come guardia medica) e i posti come pediatri.
Per quanto riguarda, più nello specifico, l’avviso pubblicato nella città di Milano e in Lombardia a fine marzo, sono stati 1.232 i posti messi a bando in tutta la regione. Di questi ben 424 nel territorio meneghino. 88 sono stati i giovani dottori che si sono candidati come pediatri. Zero invece coloro che si sono candidati come guardie mediche.
Nonostante però anche questi numeri sui medici di famiglia di Milano non facciano assolutamente ben sperare, Tamborini ci tiene a ribadire che tutti hanno assicurata assistenza. «Nessuna zona della città è davvero scoperta», afferma. Infine, per quanto riguarda l’età anagrafica dei medici di famiglia, «la media è intorno ai 55 anni e i giovani disposti a fare questo mestiere sembra siano pochi: ogni anno circa il 20 per cento degli iscritti al triennio di specializzazione per diventare medico di medicina generale, decide di cambiare strada».
