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18. 04. 2024 03:50

Lombardia, senza Green pass ancora 2 mila vaccinati. La corsa per completare le procedure entro il 15 ottobre

Dal 31 agosto sono arrivate 12 mila segnalazioni di problemi burocratici. Nonostante il ciclo vaccinale completo in tantissimi non hanno ancora ricevuto la certificazione

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Hanno completato il ciclo vaccinale, ma sono ancora senza Green pass e ora rischiano di non poter tornare a lavorare. Nonostante la doppia iniezione anti-Covid, in oltre 2 mila solo in Lombardia non sono ancora riusciti a ottenere il documento che sarà obbligatorio per entrare in ufficio dal 15 ottobre.

Senza Green pass per intoppi burocratici

I vaccinati, ma sprovvisti di Green pass dovranno fare i conti con la nuova normativa che prevede, a partire dal 15 ottobre, l’obbligo della certificazione vaccinale per ristoranti, cinema, treni ad alta velocità e per entrare in ufficio. Ad ostacolarli alcuni problemi burocratici.

I dati dell’assessorato regionale alla Sanità indicano infatti che dal 4 al 30 agosto sono state inviate 11.793 segnalazioni per intoppi burocratici. La maggior parte è stata risolta. Per 159 cittadini di questo gruppo, invece, non è ancora stata trovata una soluzione in oltre un mese. Poste ha ancora in carico la loro posizione. Altre 12.234 richieste d’aiuto sono state raccolte dal 31 agosto in poi. Di queste, 1.079 sono in corso di verifica da parte di Poste e 1.027 al vaglio di Aria, l’agenzia regionale per l’innovazione e gli acquisti.

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Tocca ai tecnici incrociare i database delle vaccinazioni lombardi con il flusso di informazioni del ministero della Salute e provare a sciogliere i nodi prima del 15 ottobre o, se necessario, passare la pratica agli uffici a Roma.

Tra il personale sanitario qualcuno rifiuta ancora la vaccinazione

Proseguono intanto anche con le verifiche su medici, infermieri e operatori socio sanitari, obbligati per legge a ricevere il vaccino anti-Covid. L’adesione negli ospedali lombardi supera il 90 per cento, ma alcuni rifiutano ancora la vaccinazione. Ad oggi sono stati spediti 1.067 atti di accertamento al personale impiegato nelle strutture pubbliche, che conta circa 85 mila lavoratori. Tra questi, 402 sono stati sospesi perché non si sono adeguati all’obbligo e altri 449 sono stati riammessi in corsia dopo essersi immunizzati. Circa il 10 per cento è stato esonerato dalla somministrazione per validi motivi medici, mentre a pochi (19) è stata cambiata mansione, così da evitare contatti con i pazienti.

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