15.8 C
Milano
06. 05. 2024 22:33

MilanoSanremo, i Santi Francesi all’Ariston: «Vedrete chi siamo davvero»

Si preparano a calcare il palco con L'amore in bocca senza aspettative, ma godendosi il viaggio: «L’emozione di provare con l’orchestra è stata assurda»

Più letti

Arrivano direttamente da Sanremo Giovani i Santi Francesi (Alessandro De Santis e Mario Francese), qualificatisi tra i Big grazie al brano Occhi tristi. Ora al Festival porteranno L’amore in bocca, un titolo nato da un errore del T9 e una canzone nata in una sessione improvvisata. Un debutto importante all’Ariston dopo la vittoria – nel 2022 – di X Factor.

I Santi Francesi all’Ariston dopo Sanremo Giovani

Un titolo nato per sbaglio. In che senso?
Alessandro: «Il titolo nasce per caso, come tutta la canzone. Un annetto fa stavo scrivendo una nota sul mio telefono. Dovevo scrivere amaro in bocca ma con il correttore è uscito amore in bocca. Ce la siamo segnata perché ci piaceva e l’abbiamo tenuta lì per un po’ di mesi. Poi abbiamo incontrato Cecilia Del Bono, autrice che adoriamo, e abbiamo organizzato insieme a lei una sessione senza pretese. Eravamo a colazione e ci siamo detti: rilassiamoci, vediamo se riusciamo a lavorare insieme. In quattro ore abbiamo scritto il brano e mai ci saremmo aspettati di presentarlo a Sanremo».

Lavorate sempre in questo modo?
Mario: «Di solito preferiamo improvvisare. Se decidiamo a tavolino è probabile che a fine sessione buttiamo tutto».

Le tre parole di oggi? Scoprile in newsletter!

Cosa vi aspettate da questo Sanremo?
M.: «Cerchiamo sempre di viverci le esperienze con poche aspettative. A differenza di Sanremo Giovani, Sanremo sarà sicuramente meno ansiogeno. In quel caso c’era in ballo l’esclusione, quindi abbiamo sentito il peso della gara. Al Festival siamo sicuri di volerci distanziare dalla competizione. Non è il nostro obiettivo: vogliamo far vedere chi siamo e se qualcuno si affeziona, beh, ci vediamo ai concerti».

Come sono andate le prove con l’orchestra?
A.: «La resa non sarà molto lontana dal brano in versione disco. Ci tenevamo che l’arroganza della produzione rimanesse, ma l’orchestra spesso comunque dà un di più. Questo brano, per la progressione armonica, è perfetto per un arrangiamento orchestrale. L’emozione di provare con l’orchestra poi è stata assurda e impagabile».

IN GARA CON

L’amore in bocca

IL DUETTO

Hallelujah (Leonard Cohen) con Skin

In breve

FantaMunicipio #28: immobili a Milano, serve un freno alle speculazioni

Partiamo da una bella notizia per gli immobili a Milano. Il borgo di Cascina Selvanesco non potrà essere venduto...