Un’operazione della polizia locale ha portato alla luce un’attività illecita nel cuore di Milano: un dormitorio abusivo gestito da un cittadino cubano. L’uomo, privo di precedenti penali, aveva trasformato un modesto appartamento in via De Vizzi in un luogo di pernottamento per stranieri, guadagnando oltre 4mila euro al mese.
Dormitorio abusivo, ogni posto letto costava 300 euro
Il modus operandi del gestore consisteva nel suddividere lo spazio disponibile in camere sovraffollate, dotate di materassi e letti a castello, che affittava a 14 persone di varie nazionalità. Il prezzo per ogni posto letto ammontava a 300 euro mensili, una cifra considerevole per chi cercava una sistemazione economica nella vivace metropoli milanese.
Dormitorio abusivo, irregolarità sulla sicurezza
Tuttavia, il il business legato al dormitorio abusivo è stato bloccato dopo un’indagine condotta dalle autorità competenti. Durante un sopralluogo nell’appartamento, le forze dell’ordine hanno riscontrato irregolarità sia dal punto di vista delle normative sulla sicurezza che da quello della registrazione contrattuale. Infatti, il contratto di locazione stipulato dal cubano non era mai stato regolarmente registrato.
Dormitorio abusivo, gravi problemi igienici all’interno dell’appartamento
In aggiunta alle violazioni contrattuali, gli agenti hanno rilevato anche gravi problemi igienici all’interno dell’abitazione, con i residenti costretti a vivere in condizioni precarie e prive di arredi adeguati. La situazione era aggravata dalla mancanza di comunicazione dei dati degli ospiti alle autorità competenti, come richiesto dalla legge regionale per la pubblica sicurezza.
Dormitorio abusivo, il gestore dovrà pagare 4.000 euro di sanzione
Di conseguenza, il gestore è stato sanzionato con una multa di 4.000 euro e denunciato per violazione delle normative sulla sicurezza pubblica. Le indagini sull’attività illegale proseguono, con l’autorità giudiziaria informata dei fatti. Nei prossimi giorni, l’uomo sarà chiamato a rispondere delle sue azioni di fronte alle autorità competenti.